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Tonino Correale nuovo segretario generale della Feneal Uil

29 gennaio 2010 • News

La proposta del neosegretario: “Subito, un patto Governo-Imprese-Sindacati per restituire sicurezza all’Italia e creare lavoro ricordando Favara, Sant’Angelo di Puglia, L’Aquila, Messina e le altre tragedie del nostro Paese, bello e devastato”.

Antonio “Tonino” Correale, napoletano, ingegnere meccanico di 62 anni, è stato eletto oggi nuovo segretario generale della Feneal Uil dagli oltre 400 delegati da tre giorni allo “Sheraton” di Acicastello-Catania per il Congresso nazionale dell’organizzazione dei lavoratori edili, cui ha preso parte pure il leader della Uil Luigi Angeletti.

Appena salutato dall’ovazione della platea, Correale ha ringraziato il “grande popolo della Feneal” sottolineando “la centralità delle strutture territoriali del nostro sindacato e il valore della coesione per un’azione di rinnovamento nella continuità che faccia tesoro della storia di questa organizzazione, cresciuta ancora in questi anni grazie alla qualità e alla passione delle proprie realtà operative”.

Il neosegretario, quindi, ha lanciato una proposta concreta alle istituzioni politiche e sociali: “Chiediamo subito un confronto con il Governo, le altre organizzazioni sindacali e gli imprenditori – ha affermato Tonino Correale – perché venga lanciato un vero piano di infrastrutture materiali e immateriali. Dobbiamo restituire sicurezza all’Italia e creare lavoro, ad esempio recuperando i centri storici. E’ il miglior modo per ricordare Favara, L’Aquila, Messina, Sant’Angelo di Puglia e le troppe altre tragedie del nostro Paese, bello e devastato. Un patto nuovo potrebbe esserci, puntando innanzitutto a un check-up dell’Italia che manca. Otto comuni su dieci nel nostro Paese sono a rischio sismico o di avallamenti o in condizioni precarie a causa di incuria e strutture fatiscenti come insegna l’episodio di Favara”.

Correale ha proseguito: “Non servono effetti-annuncio ma opere, anche piccole, per recuperare un gap di 157 mila posti di lavoro venuti meno in edilizia nel solo 2009. Con il Governo, poi, sarà serrato il confronto per una cassa integrazione che consenta di coprire il reddito perso da tanti lavoratori. Chiediamo, anche, sostegno e protezione per le famiglie dei lavoratori, così come per le imprese eticamente corrette, quelle illuminate e capaci di produrre, mentre apprezziamo l’iniziativa della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che in queste ore ha annunciato di voler escludere dall’associazione le aziende non virtuose”. “Lo Stato – ha concluso il segretario generale della Feneal – investa, altresì, per assicurare controlli e sicurezza nei cantieri. Noi abbiamo una serie di strumenti che, però, non bastano”.

Correale, segretario nazionale organizzativo uscente della Feneal, è stato docente della formazione e ha vissuto i primi anni di impegno sindacale nel sindacato degli edili Uil di Napoli nei difficili anni della ricostruzione post-terremoto. Nel 1978 è divenuto segretario della Feneal di Napoli. Nel ’92, quindi, è stato chiamato in segreteria nazionale guidata allora da Franco Marabottini procedendo, proprio d’intesa con Marabottini, a una significativa riforma del sistema dei servizi e dell’organizzazione Feneal.

In particolar modo, Tonino Correale è il “padre” del Progetto Qualità Feneal rilanciato dal sindacato degli edili proprio in occasione del quindicesimo congresso che s’è concluso oggi in terra d’Etna. Tra i punti più significativi del Progetto, l’impegno di ogni struttura Feneal in Italia ad assicurare “una costante presenza nei luoghi di lavoro laddove si realizza il rapporto diretto con tutti i lavoratori, iscritti e non, e dove si mostra la professionalità del dirigente sindacale, nell’azione della tutela contrattuale e della rappresentanza, utile a ricavare rispetto e considerazione per la nostra organizzazione”.

Correale commenta: “Oggi, possiamo vantare il fatto che siamo l’esatto prodotto del processo che abbiamo attivato all’origine e che abbiamo opportunamente adeguato. La nostra azione ha, così, prodotto un graduale ma costante avanzamento della nostra Federazione che ha potuto esprimersi con iniziative finalizzate all’aumento del consenso, all’elevamento del livello di qualità dei gruppi dirigenti comprendendo in essi e valorizzando la presenza delle donne e degli immigrati”.

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