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Vertenza Cementir

26 giugno 2013 • News

Nell’occhio del ciclone gli stabilimenti di Taranto ed Alessandria. Dopo gli scioperi proclamati in entrambe i siti, si attendono ora gli esiti dei tavoli in programma con istituzioni e azienda.

Ancora incerta la situazione per i lavoratori della Cementir sia nello stabilimento di Alessandria (Arquata Scrivia) che rischia la chiusura, che in quello di Taranto per il quale, nelle scorse settimane, i vertici della Cementir hanno annunciato lo stop agli investimenti per il revamping prospettando la possibilità, a partire dal prossimo gennaio, della probabile chiusura dell’area a caldo. “In tal caso – spiega Antonio Guida, segretario della Feneal Uil di Taranto, – rimarrebbe operativo il solo centro di macinazione e lo spegnimento si ripercuoterebbe inevitabilmente sull’occupazione con una perdita di circa l’80% della manodopera. Per questo abbiamo subito proclamato lo sciopero, al momento sospeso in seguito alla convocazione da parte dell’azienda di un incontro per il 28 giugno.”

Lo scenario appare dunque disastroso per entrambe le aree. “Domani ad Alessandria – fa sapere Tiziana Del Bello, segretaria della Feneal Uil di Alessandria,- si terrà un incontro con il Presidente della Provincia, l’assessore al Lavoro e l’azienda per discutere possibili soluzioni alternative. Ci auguriamo di trovare sostegno e condivisione per salvare l’azienda e con essa la nostra città che rischia il dissesto.” “Lo sciopero di ieri infatti – ha spiegato la sindacalista – ha coinvolto tutto il territorio e la provincia colpita da una crisi pesantissima che tocca tutte le 250 imprese partecipate.”

Lo stato di agitazione resta al momento congelato in entrambi i siti produttivi a fronte degli incontri ottenuti ed in attesa di trovare delle soluzioni per scongiurare la chiusura degli stabilimenti e le conseguenti ripercussioni sui lavoratori.

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