La protesta di Massa Carrara
Grande protesta stamani a Massa Carrara contro le parole ingiuriose attraverso cui l’imprenditore Alberto Franchi, in un fuori onda, televisivo aveva attaccato i lavoratori.
Solidarietà e pieno sostegno di tutta la Feneal nazionale ai lavoratori delle cave. “La nostra battaglia per un lavoro più sicuro e dignitoso non si è mai fermata e da episodi come questi trae ancora più forza – dichiara il segretario nazionale Feneal Mauro Franzolini. – Persone come queste non sono in grado di riconoscere che il vero valore della propria azienda sono le lavoratrici e i lavoratori che la fanno vivere. La Uil continuerà a battersi contro la concezione che pone il profitto dinanzi alla vita umana e mentalità come queste non in grado di rispettare i lavoratori ed il lavoro altrui.”
Alla manifestazione organizzata da Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil sono intervenuti per la Uil i segretari generali Daniele Battistini (Feneal Toscana), Franco Borghini (Area Nord UIL Toscana), Paolo Fantappie ̀ (Uil Toscana). Indetto anche lo sciopero della categoria del settore marmo del distretto Apuo-Versiliese. Oltre ai tanti cavatori presenti, numerosi i cittadini e le famiglie degli stessi cavator arrivati per dare solidarietà all’intera categoria.
“Quello che abbiamo ascoltato è di una gravità estrema – hanno dichiarato Daniele Battistini e Franco Borghini – quelle parole mancano di rispetto ai lavoratori e alle famiglie di chi non ha più visto tornare a casa i propri cari. La cosa ancora più grave è che quando si parla di sicurezza, almeno per noi, la battaglia dovrebbe essere comune: e lo diciamo in un contesto dove ci siamo trovati molte volte a piangere vittime sui luoghi di lavoro. Quello dei cavatori è un lavoro soggetto a condizioni climatiche estreme. Assurdo pensare che di fronte a certe condizioni di lavoro, ghiaccio, temperature sopra i 35°, ci sia anche qualche imprenditore che sostenga di avere operai “che lavorano pochissimo” … dire questo vuol dire offendere il lavoro e la dignità dei lavoratori. I lavoratori sono deficienti? (secondo qualcuno). In un Paese dove quotidianamente si registrano infortuni mortali sul luogo di lavoro ascoltare questi commenti da parte di un imprenditore è inaccettabile. I lavoratori delle cave come tutti i lavoratori meritano rispetto per i sacrifici quotidiani che questo tipo di lavoro richiede – proseguono i due sindacalisti – e tutto quello che viene riconosciuto è frutto del sacrificio e della lotta che gli stessi operai con il contratto integrativo provinciale del lapideo hanno ottenuto, con scioperi, mobilitazioni e battaglie combattute in prima linea dagli stessi lavoratori. Rispetto a quanto accaduto – hanno concluso – non arretreremo di un millimetro e risponderemo sempre con fermezza a questa vergogna.”
Le foto della Uil Toscana
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