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Rapporto Letta sul mercato unico

19 aprile 2024 • INTERNAZIONALE, News

La FETBB avverte che le conclusioni del rapporto Letta possono portare a un maggiore dumping sociale e a una minore protezione per i lavoratori edili.

Il Rapporto Letta è motivo di ottimismo e preoccupazione per la Federazione europea dei lavoratori dell’edilizia e del legno. La Federazione accoglie con favore l’analisi dettagliata contenuta nel rapporto sulle sfide affrontate dai lavoratori del settore edile, in particolare per quanto riguarda le questioni del subappalto e del distacco dei lavoratori. Tuttavia, la FETBB esprime notevoli preoccupazioni riguardo alle conclusioni generali del rapporto. Qualsiasi iniziativa volta a liberalizzare ulteriormente il mercato interno contraddirebbe direttamente ciò che è necessario e si aspetta dai lavoratori edili.

Il rapporto, commissionato dal Consiglio europeo, è stato redatto dall’ex primo ministro italiano Enrico Letta, che ha coinvolto varie parti interessate, tra cui la FETBB, per raccogliere approfondimenti. A febbraio, la FETBB e i suoi affiliati italiani si sono incontrati con Letta a Roma per discutere le nostre preoccupazioni specifiche sul settore edile, sottolineando la necessità di riforme per affrontare le pratiche abusive di subappalto, la sicurezza dei lavoratori distaccati e salari equi.

Il rapporto suggerisce che “le norme sugli appalti pubblici devono garantire che i contratti favoriscano la creazione di posti di lavoro di alta qualità, caratterizzati da salari equi e condizioni sostenute da contratti collettivi” e riconosce la necessità di “regolamentare le pratiche di subappalto per prevenire sfruttamento e abusi”. La FETBB sostiene il riconoscimento, da parte del rapporto, della necessità di migliorare gli standard di sicurezza nel settore edile e la sua spinta verso la digitalizzazione relativa al distacco dei lavoratori, allineandosi alla richiesta della FETBB di misure di protezione più forti per i lavoratori e di migliori quadri di mobilità del lavoro. Sebbene queste osservazioni siano benvenute, non sono all’altezza dei cambiamenti legislativi urgentemente necessari che sosteniamo da anni.

La FETBB è particolarmente preoccupata per la conclusione del rapporto, che si legge come una proposta per un’ampia liberalizzazione economica. Ciò si scontrerebbe con le esigenze specifiche di una nuova e più rigorosa regolamentazione e applicazione nel settore delle costruzioni, come dettagliato nel corpo del rapporto. La liberalizzazione, senza un’enfasi sufficiente sull’applicazione delle norme del lavoro e sul rafforzamento dei diritti dei lavoratori, potrebbe minare i presunti benefici delle riforme proposte.

Il segretario generale della FETBB, Tom Deleu: “Mentre riconosciamo il potenziale del Rapporto Letta di influenzare cambiamenti positivi all’interno del mercato unico, esortiamo i politici dell’UE ad adottare un approccio più ambizioso che tenga maggiormente conto dei settori specifici. Il settore edile è un settore sensibile alle frodi e un ulteriore allentamento delle normative non farebbe altro che peggiorare questi problemi. La nuova Commissione europea deve presentare una proposta legislativa per limitare il subappalto e fermare il dumping sociale, la criminalità sul lavoro e lo sfruttamento dei lavoratori. La protezione sociale e i diritti dei lavoratori non possono essere trattati come una cosiddetta barriera”.

Pertanto, la FETBB invita l’Unione europea e i suoi politici a dare priorità all’attuazione di norme rigorose e applicabili specificatamente adattate al settore dell’edilizia. Queste non dovrebbero solo affrontare, ma anche porre fine alle pratiche abusive di subappalto che affliggono il nostro settore da troppo tempo. La FETBB invita l’Unione europea a evitare qualsiasi passo verso un mercato unico più liberale a scapito dei diritti e della sicurezza dei lavoratori. La federazione si impegna a rimanere attivamente coinvolta nelle discussioni con le istituzioni dell’UE per sostenere un mercato unico che promuova il progresso sociale.

La FETBB sta attualmente conducendo una campagna per denunciare lo sfruttamento nelle catene di subappalto. Maggiori informazioni qui

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