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Sicilia giù

20 luglio 2016 • News Territoriali

Dal Giornale di Sicilia

Uno studio dell ‘ Istat ha rilevato un crollo del settore.
A maggio rispetto al mese precedente crollo del –
3,6% a livello nazionale, -8% nell ‘ Isola. 
Francesco De Martino, segretario regionale della Feneal Uil : «Questo vuol dire che in otto anni sono stati
persi 90 mila posti di lavoro ed il monte salario si è dimezzato. Più controlli contro il lavoro nero».
Antonio Trama Palermo

Un crollo verticale. È quello subìto dall’edilizia a maggio rispetto al mese precedente: -3,6% a livello nazionale, 8% in Sicilia.
Su base annua, secondo l’Istat che ha comunicato il dato nazionale, l’indice corretto per gli effetti di calendario (si è lavorato due giorni in più
rispetto al mese precedente) di minuisce del 2,6%, mentre l’indice grezzo aumenta del 4,4%. Se a marzo,
però, si era intravista la ” luce ” in fondo al tunnel della crisi che attanaglia il settore, adesso si è tornati alla
realtà. E per Francesco De Martino, segretario regionale della Feneal Uil, l’incremento di marzo era stato
ciclico. Ogni sei mesi, infatti, il settore riesce a chiudere in positivo un mese. «Si tratta di residui di lavoro –
afferma De Martino -. L’ultimo dato positivo risaliva all’ottobre dello scorso anno». Il settore edile è,
pertanto, in ginocchio. Nell’ultimo mese il calo è stato dell’8%, ma, soprattutto, dal 2008 ad oggi alla
Regione si è avuta una contrazione delle gare pubbliche dell’82%. «Il mese passato eravamo al 75% –
continua il segretario regionale della FenealUil -. Adesso siamo arrivati all’82%. Questo vuol dire che in otto
anni sono stati persi 90 mila posti di lavoro ed il monte salario si è dimezzato». E poi c’è la piaga del lavoro
nero. «C’è una differenza di 15 mila addetti tra i dati forniti dalla cassa edile e quelli dell’Istat – prosegue
De Martino -. Per noi sono 90 mila, mentre per la cassa edile 105 mila. La differenza è tutta ” lavoro nero “.
A livello nazionale, secondo l’Istat, su base mensile, gli indici di costo del settore segnano un aumento dello
0,1% per il fabbricato residenziale, dello 0,5% per il tronco stradale con tratto in galleria e dello 0,6% per il
tronco stradale senza tratto in galleria. Nella media del trimestre marzo-mag gio l’indice destagionalizzato
della produzione nelle costruzioni è dimi nuito dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti, confermando un
quadro evolutivo settoriale ancora fragile. Ciò che più risalta è la netta differenza tra il -3,6% a livello
nazionale ed il -8% a livello regionale. «Questa diffe renza è il gap tra la Sicilia ed il resto del paese –
prosegue il segretario regiona le Feneal Uil -. Ci sono 700 milioni che l’Anas dovrebbe spendere per l’A/19.
Ma manca l’accordo di programma quadro tra la Regione e la stessa Anas, ancora non sottoscritto. Questi
lavori, sicuramente, permetterebbero una ri presa del settore. Per non parlare della modernizzazione della
rete ferroviaria siciliana. Per raggiungere Roma par tendo da Siracusa si impiega lo stesso tempo che si
impiegava nel 1928». E per ultimo, ma non per importanza, de Martino ricorda la ” Nord – Sud ” che
avrebbe dovuto collegare Santo Stefano di Camastra con Gela. «Sono 40 an ni che si deve portare a
termine questa strada – conclude de Martino -, ma ancora oggi tutto è fermo».

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