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Seminario CSIL

27 novembre 2009 • News

Si tiene, oggi, a Milano il seminario Csil (Centro Studi Industria Leggera) di previsione sui mercati dell’Arredamento in Italia e nel Mondo nel 2010.

Fabrizio Pascucci segretario Feneal- Uil, responsabile delle politiche contrattuali del settore Legno e Arredo, Laterizi e Manufatti Cementizi, ha partecipato alla tavola rotonda a nome delle tre organizzazioni sindacali di settore, Feneal Filca e Fillea.

“Come Organizzazioni Sindacali non ci siamo arresi alla crisi strutturale del settore di questi anni e qualche risultato politico e contrattuale eÌ€ stato acquisito. Il tavolo nazionale, ottenuto presso il Ministero delle AttivitaÌ€ Produttive, sotto la spinta della crisi nel distretto murgiano, eÌ€ il risultato politico piuÌ€ importante dell’ultimo decennio, che riporta le parti Sociali a dialogare a livello nazionale con le Istituzioni. Con la costituzione di questo strumento di monitoraggio si torna a parlare delle tematiche della filiera del mobile. Sottolineo questo aspetto, perché diventa strategico in questo scenario tratteggiato l’elemento istituzionale ed il sistema concertativo delle parti sociali. Utilizzando lo strumento dell’ “Avviso Comune” si avvia, infatti, una politica strategica trilaterale che auspicavamo e che dovremo sostanziare con idee all’altezza della situazione ed alla modernitaÌ€ dei tempi.

In questo difficile fase, come Organizzazioni Sindacali, siamo impegnati a tamponare l’emorragia di manodopera specializzata che il sistema sta espellendo dal corpo produttivo e a occuparci, quindi, di circa 50/80 mila persone che hanno bisogno di immediate risposte per l’integrazione del reddito, soprattutto per quei lavoratori dipendenti delle piccole imprese sotto i 15 dipendenti e di quelle artigiane, attraverso intese con le Regioni ed Enti locali che utilizzino la normativa in vigore delle Casse Integrazioni in Deroga. Occorre peroÌ€ che tutti gli strumenti di integrazione al reddito siano collegati alla formazione professionale, alla formazione “vera” cioeÌ€ connessa all’apprendistato ed alla riqualificazione, finalizzata alla rioccupazione sul territorio, anche attraverso la fiscalitaÌ€ di vantaggio sia per le imprese che per i lavoratori. Barriere opportune vanno, invece, studiate per le importazioni “in dumping”, agendo nel contempo come Sindacato e di concerto con la Federazione Europea dei Sindacati e la Federazione Mondiale, affinché venga accelerata, l’implementazione di una legislazione sociale nei paesi dove eÌ€ assente; Infine eÌ€ necessario operare secondo una politica della “Filiera Casa” che ricomprende l’utilizzo di materiali da costruzione biocompatibili ed ecosostenibili, con l’obiettivo della ricomposizione di un ciclo produttivo che dovraÌ€ approdare ad un accorpamento ed una semplificazione contrattuale".

"E’ evidente che la questione “occupazione” eÌ€ strettamente legata alla capacitaÌ€ del Paese di sostenere politiche di sviluppo e di come si riusciraÌ€ ad uscire dalla crisi – ha affermato il segretario in conclusione – e l’azione passiva, messa in campo in questi mesi, ha permesso certamente il raggiungimento parziale di un obiettivo da noi tutti condiviso, cioeÌ€ tenere legato il piuÌ€ possibile il lavoratore all’azienda con l’estensione della copertura della cassa integrazione, cosiÌ€ come positivo eÌ€ stato l’allargamento degli interventi verso soggetti in precedenza esclusi (somministrazione, apprendistato, collaboratori) ma, gestita la fase di crisi con interventi pre-riformatori, noi riteniamo necessario passare ad una vera stagione di cambiamenti per rispondere seriamente al “dualismo” del mercato del lavoro. In linea generale: salvare ed incentivare la buona occupazione flessibile e formativa a partire dal lavoro in somministrazione, per poi passare all’apprendistato e ai contratti d’inserimento, veri strumenti di entrata graduale, a costi minori per l’impresa, e formativamente virtuosi. La contrattazione dovraÌ€ essere messa in grado di indicare le strade della “flexisicurezza” e cioeÌ€ azioni che, non limitandosi all’uso passivo degli ammortizzatori, promuovano interventi integrativi sulla formazione e sull’integrazione al reddito".

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