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Riforma del Lavoro

22 gennaio 2013 • News

Questa settimana Edilizia e territorio – rivista settimanale del Sole 24ore, dedica un focus alla riforma del lavoro e all’impatto che potrebbe avere sul settore delle costruzioni con approfondimenti ed interviste a rappresentanti sindacali e delle imprese. Giuseppe Latour intervista Massimo Trinci.

OCCUPAZIONE    Edilizia e Territorio – 2013-01-19 – Pag. 9

Trinci (Feneal Uil): indennità a singhiozzo senza tutti i contributi

Con la mini-Aspi più rischi per i lavoratori del Sud

"Siamo molto preoccupati per la mini-Aspi". Massimo Trinci, segretario generale Feneal Uil, prende di mira il nuovo sistema dell’assicurazione sociale per l’impiego e lancia l’allarme: per come è strutturato rischia di essere una vera tagliola, a danno dei lavoratori del Sud.

Per quale motivo?

L’Aspi non porta grandi problemi, perché ha caratteristiche molto simili alla vecchia indennità di disoccupazione ordinaria. Quindi, chi raggiunge le 52 settimane di contribuzione in due anni può accedere a un trattamento che lo protegge in modo efficace.

Il problema è per gli altri…

Esatto. Chi non raggiunge questi requisiti si trova a dover utilizzare la mini-Aspi, che sostituisce l’indennità ordinaria con requisiti ridotti. Mentre con il vecchio sistema c’era una sorta di cumulo, grazie al quale ottenevo una volta all’anno una protezione che era pari a metà del periodo lavorato nei 12 mesi precedenti, con la mini-Aspi a ogni licenziamento devo fare richiesta, incassare una copertura anche di pochi giorni e poi cercare un nuovo lavoro.

Qual è l’effetto di questo meccanismo?

Al Nord gli operai riusciranno a raggiungere le 52 settimane di contribuzione in due anni e non incontreranno problemi. Al Sud, invece, i rapporti di lavoro sono molto più precari e c’è meno protezione sociale. Per questo gli operai dovranno passare da questo sistema di indennità «a singhiozzo».

C’è il rischio che queste misure abbiano un impatto occupazionale?

Certamente, perché andranno a colpire aree nelle quali i lavoratori e le imprese si muovono già in una situazione disastrata. Lontano dai grandi centri, ormai, non c’è più il traino dei lavori pubblici e manca la capacità di spesa per sostenere i lavori privati. Questo sistema toglie tutele a chi lavora in questi contesti. Senza contare che, quando saranno cancellate definitivamente le norme sulla decantierizzazione, verrà meno un altro strumento fondamentale per queste aree.

G.LA.

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