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Stop al dumping sociale! Stop allo sfruttamento economico!

21 gennaio 2013 • News

Contro lo sfruttamento dei lavoratori e per chiedere parità di salario,
di diritti e di lavoro attesi a Bruxelles circa 4.500 manifestanti

Saranno circa 4500 i lavoratori che scenderanno in piazza a Bruxelles il 23 gennaio prossimo da tutta Europa per chiedere parità di salario, parità di diritti e parità di lavoro, contro il dumping sociale e lo sfruttamento dei lavoratori. I manifestanti daranno vita ad un corteo che percorrerà le principali vie della città fino a raggiungere la sede della Commissione Europea.

Alla manifestazione organizzata dalla FETBB, la Federazione Europea dei lavoratori del Legno e dell’Edilizia, parteciperà una folta delegazione italiana dei sindacati delle costruzioni FeNEAL UIL, FILCA CISL, FILLEA CGIL per chiedere misure adeguate su salute e sicurezza, ispezioni e sanzioni efficaci contro il dumping sociale e lo sfruttamento dei lavoratori. Stiamo assistendo in Europa ad una graduale e crescente erosione dell’attuale legislazione sul lavoro e sulla protezione sociale. I sistemi di protezione dei lavoratori nel settore dell’edilizia e di lotta contro la frode negli ultimi anni sono stati aboliti o indeboliti, per questo la FETBB chiede che nella futura direttiva europea vi siano misure concrete che aiutino a combattere duramente le frodi sociali, i reclutatori fraudolenti di lavoratori, il falso lavoro indipendente e le imprese – caselle postali. Un mercato interno senza regole sociali e fiscali porta al dumping sociale. L’Europa deve imporre il rispetto delle regole.

Programma completo:

Ore 9:00 – Conferenza stampa di presentazione della manifestazione (presso la sede della Fetbb, Rue de l’hôpital 31, 12° piano).

Ore 11:00 – Raduno dei partecipanti presso gli uffici della CES (accanto alla stazione Nord).

Ore 11:30 – Partenza del corteo, che percorrerà le principali vie della città fino a raggiungere la sede della Commissione Europa, dove una delegazione della FETBB sarà ricevuta da una delegazione del Parlamento europeo, composta dai principali responsabili dell’elaborazione della direttiva riguardante le sanzioni.

 

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