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Rapporto su Legge Obiettivo

12 marzo 2015 • News

Rapporto Camera dei Deputati – Cresme su Legge Obiettivo

– In 14 anni completati lavori per 23 miliardi sui 285 programmati

– Aumento dei costi del 40,3%

Per Vito Panzarella – Segretario Generale FENEAUIL: “I dati confermano il quadro disastroso del settore. Serve una migliore capacità di progettazione per combattere sprechi e corruzione.”  

“La fotografia scattata dal 9° Rapporto della Camera dei Deputati  e del Cresme sulla Legge Obiettivo: corrisponde esattamente al quadro più volte da noi descritto. Questo strumento legislativo ha infatti dato negli anni risultati scadenti.” Così il Segretario Generale FENEALUIL Vito Panzarella dichiara, commentando la presentazione dei dati sullo stato dell’arte della Legge Obiettivo del 2001, e spiega “già la prima opera in Legge Obiettivo sulla Salerno – Reggio Calabria, eseguita con ben 70 imprese e 700 lavoratori, rese esplicito il suo malfunzionamento contrariamente a quanto ci si era prefissati, e cioè l’unificazione del processo  costruttivo. Infatti oggi le  grandi stazioni appaltanti finiscono per utilizzare, in sua vece, l’appalto integrato che rende più difficile la revisione in corso d’opera, causa questa di corruzione e spreco di pubblico denaro.”“La nostra non vuole essere una polemica sterile – continua il leader degli edili UIL – ma costruttiva perché il governo ‘cambi davvero verso.’ L’edilizia doveva essere, a detta di Renzi, una priorità della sua politica ma, ad un anno di distanza, non sembra che dalle parole si sia passati ai fatti. Anzi le cose vanno di  male in peggio e penso che il sindacato, ogni giorno sul campo e vicino ai lavoratori, sia in grado più di altri di evidenziare le criticità di una situazione ancora senza vie di uscita. Lo Sblocca Italia continua a deludere in quanto i tempi di cantierabilità diventano sempre più incerti e con essi si allontana anche la speranza di vedere l’edilizia riprendersi. A completare il quadro disastroso si aggiungono questi dati che tradotti vogliono dire lentezza burocratica, incapacità da parte della Pubblica Amministrazione a progettare in maniera definitiva, costi quasi raddoppiati, corruzione, tutti nodi da affrontare insieme alla riforma degli appalti nel recepimento delle Direttive Europee al fine di poter realmente incidere sul circolo vizioso che blocca il settore. Perché è chiaro a tutti – conclude Panzarella – che la via della ripresa economica passa dal settore con le grandi opere, un piano pluriennale per il dissesto e l’edilizia scolastica.”

 

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