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Natuzzi

9 gennaio 2013 • News

Incontro al Ministero dello Sviluppo Economico. Necessario il massimo sforzo per ridurre gli esuberi.

Si è tenuto ieri un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico con l’azienda Natuzzi a cui Feneal Filca e Fillea hanno partecipato congiuntamente alle Confederazioni Nazionali . L’azienda leader nella produzione e nella manifattura del mobile imbottito, in crisi da anni e messa a dura prova dall’attuale crisi economica, in vista anche della scadenza della Cigs ad ottobre,  ha ribadito la propria situazione economico-produttiva, aggravata anche da una serie di di esternalità negative quali concorrenza sleale e lavoro nero e che ha visto aumentare le previsioni sugli esuberi strutturali da 1280 nel 2011 a 1740 nel 2012.

La Feneal rende noto che per cercare di alleggerire questa pesante situazione la Natuzzi intenderebbe spostare parte della produzione di fascia bassa dalla Cina alla Romania e contemporaneamente parte della produzione di fascia medio/alta dalla Romania all’Italia, operazione che potrebbe realizzarsi solamente, secondo l’azienda, riaprendo un ragionamento sull’aumento della produttività per poter arrivare ad un costo industriale medio standard/minuto di € 0,50 dagli attuali € 0,63. Tali manovre porterebbero l’azienda a diminuire la previsione di esuberi a 1440 nel 2013, 1350 nel 2014 e 1260 nel 2015.

I sindacati si sono dichiarati pronti a ragionare di produttività ma nelle sedi opportune  ossia i tavoli di confronto territoriale. "Inoltre – hanno chiarito – che il recupero sui costi industriali non potrà in nessun modo essere imputato, attraverso l’aumento della produttività, al solo costo del lavoro, ma anche agli altri fattori della produzione, attraverso efficientamento e razionalizzazione dei processi e delle politiche di produzione."

Forte preoccupazione è stata poi espressa per il numero, comunque molto elevato, di esuberi previsti anche con questi presumibili interventi sulla gestione industriale, inoltre si è ribadita la necessità di fare il massimo dello sforzo per ridurre gli esuberi previsti ipotizzando, oltre alla diminuzione dei costi industriali, una ripresa dell’economia e un deciso intervento da parte del Governo, soprattutto sulle politiche di legalità volte a contrastare concorrenza sleale ed il lavoro nero, nonché sulle politiche distrettuali al fine di innescare processi virtuosi a livello territoriale.

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