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Manovra urgente, ma va corretta

20 dicembre 2011 • News

Per la Feneal la manovra è urgente e necessaria  ma non senza le modifiche proposte dai sindacati e che la rendano più equa.

15.12.2011. Dopo l’incontro con il Presidente del Consiglio Mario Monti Cgil Cisl e Uil hanno scioperato per treo ore lunedì 12 dicembre confermando la propria netta avversione ai contenuti della manovra, ritenuta sbilanciata in modo eclatante a danno delle fasce più deboli, dei pensionati, dei lavoratori e dei tanti giovani ancora drammaticamente senza chiare prospettive.

In un messaggio indirizzato agli organismi direttivi della Federazione il Segretario Generale Feneal Antonio Correale spiega la posizione del sindacato dell’edilizia e torna a ribadire la necessità e l’urgenza di questa manovra ma non senza le dovute correzioni che la rendano maggiormente equa. ‘Questa manovra è stata concepita per salvare l’Italia – afferma il segretario. – Fa leva, quindi, su un interesse superiore, su un valore difficilmente confutabile e, d’altra tutti riconosciamo che il nostro Paese si trova sull’orlo di un precipizio e, quindi nella necessità di porre rapidamente gli opportuni rimedi. E’ quindi una manovra urgente e necessaria, ma se non viene corretta con uguale urgenza e attraverso un chiaro e veloce rapporto di concreta concertazione, difficilmente potrà risultare equa e ben dosata nell’apporto che ad essa corrispondono le diverse fasce sociali. E, in effetti, si mostra ancora troppo indulgente verso la grande evasione fiscale e verso i reali possessori della ricchezza, mentre ancora una volta, per far cassa in modo facile e certo, è rivolta a colpire le fasce sociali più deboli, i lavoratori che versano i loro contributi per una pensione che difficilmente ne sarà il corrispettivo.’

‘Noi che abbiamo il compito primario della rappresentanza dei lavoratori, quelli attivi e quelli no, i giovani in cerca di prima occupazione, le donne, i pensionati, – si legge nella nota – e soprattutto noi che rappresentiamo una categoria di lavoratori come quelli delle costruzioni, che appartengono ad un settore ora in profonda crisi, che si aggiunge alla connotazione di categoria di lavoro effettivamente pesante, usurante ed a durata limitata dal tempo delle opere da realizzare, noi siamo la visibile dimostrazione che questa manovra non è giusta e soprattutto non è utile a far ripartire il motore dello sviluppo.’

Correale  torna a chiedere in conclusione di riconsiderare il settore come motore centrale per la ripresa economica del Paese: ‘Nella logica, più che consolidata, degli Stati Generali delle costruzioni – aggiunge – abbiamo già chiesto al Governo e particolarmente al ministro Passera un incontro, che ci auguriamo di ottenere in tempi brevi e il cui rapporto sia più costruttivo e meno deludente di quello aleatorio ed improduttivo avuto con il ministro precedente. Risulta evidente, che la nostra categoria, in questa fase di così tumultuosa evoluzione della crisi, deve ritenersi mobilitata e pronta a dare dimostrazione della propria compattezza, non solo per le ragioni di equità sociale esposte dalle confederazioni sindacali, ma anche per rivendicare, ancora una volta, l’indispensabilità del nostro settore per ogni ipotesi di ripresa e di crescita del nostro Paese.

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