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ITALCEMENTI

Italcementi, gli esuberi e la reazione

8 aprile 2016 • News Territoriali

Corriere della Sera

Gli esuberi. La reazione. Italcementi, il giorno della protesta
Sciopero, corteo in città e assemblea degli azionisti con presidio
Sindacati e politica scrivono a Renzi

Contestazione. Oggi tre presidi attorno alla sede centrale, dove si svolgerà l’assemblea degli azionisti
di Fabio Paravisi

Il governo non si vede, i tedeschi non sono arrivati, e per cercare di arginare l’ondata di esuberi di
Italcementi si tenta per il momento la strada delle trattative e delle lettere. Trattative che però si scontrano
con il fatto che le decisioni vengano prese a 600 chilometri di distanza da Bergamo. Per questo i vertici
delle istituzioni bergamasche hanno scritto al governo, chiedendo di portare i tedeschi di HeidelbergCement
al tavolo degli incontri.
Ieri pomeriggio, mentre al Teatro della Triennale di Milano si svolgeva il ricevimento per la consegna del
premio Arc Vision, riconoscimento internazionale di architettura al femminile istituito proprio da Italcementi,
nella sede milanese del gruppo si è discusso di esuberi per due ore e mezza.
Al tavolo si sono seduti da una parte i vertici italiani e globali delle Risorse umane dell’azienda, dall’altra i
sindacalisti delle segreterie provinciali e regionali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. In mezzo c’era la
questione dei 430 esuberi (compresi 170 trasferimenti), di cui i dirigenti hanno dato comunicazione formale.
Ma sottolineando di non avere «nessun mandato per negoziare la riduzione dell’entità dei numeri», perché
«noi siamo Italcementi, e gli esuberi li ha decisi Heidelberg».
Ma i sindacalisti hanno replicato che «si deve discutere della difesa del lavoro e della professionalità dei
lavoratori». La conferma dell’i.lab, hanno detto, «non è sufficiente: ci sono troppi esuberi che portano a una
perdita di conoscenza tecnica e professionale». Così come hanno bocciato lo smantellamento della
divisione Corporate, per la quale sono stati chiesti percorsi diversi rispetto al personale tecnico.
I sindacati hanno sollecitato un intervento del governo, che «è stato finora silente e assente». Ma anche
della stessa famiglia Pesenti, che dovrebbe «assumersi le proprie responsabilità per la riqualificazione dei
lavoratori e per l’attenuazione delle ripercussioni sociali». Per questo si chiede che le casse integrazioni
proseguano oltre la data annunciata del 23 settembre 2017, perché «non si può ipotizzare la gestione di
questa riorganizzazione con pochi mesi di tutela sociale». I dirigenti hanno ritenuto l’incontro
«interlocutorio», rimandando l’analisi dei problemi all’informativa nazionale del 12 aprile, quando
incontreranno a Roma le Rsu aziendali.
I sindacalisti non sono i soli a invocare il governo. Una lettera al premier Matteo Renzi e al viceministro per
lo Sviluppo economico Teresa Bellanova è stata firmata ieri da 25 fra deputati, senatori, assessori e
consiglieri regionali, più i vertici di partiti, Comune, Provincia e Regione. Chiedono che «il governo sia parte
attiva». Perché i tedeschi, scrivono, si muovono «con modalità inaccettabili», e il loro piano «impoverirà il
nostro Paese di importanti asset» che «possono rappresentare un valore anche per la nuova proprietà».
Per questo si chiede a Renzi di «portare al più presto la nuova proprietà tedesca al tavolo delle trattative,
ottenere una riduzione degli esuberi annunciati e discutere di ulteriori ammortizzatori sociali».
Intanto per oggi si preannuncia una giornata di proteste. Perché non ci sarà solo lo sciopero di 8 ore di tutti
i lavoratori del gruppo che era stato proclamato nei giorni scorsi. Ma dalle 10, nella sede centrale di
Bergamo, si svolgerà anche l’assemblea degli azionisti di Italcementi, convocata molto tempo fa. Gli
azionisti che entreranno nel grande complesso dovranno passare attraverso i tre presidi che i lavoratori
allestiranno dalle 7 agli ingressi di via Camozzi, via Stoppani e via Madonna delle Neve. L’idea dei
lavoratori è di creare tante complicazioni e fare tanto baccano da impedire lo svolgimento della riunione. E
alle 9.30 una parte dei lavoratori sfilerà in un corteo che attraverserà il centro cittadino.

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