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Iniziativa a Trapani

21 settembre 2010 • News

Si è tenuto a Trapani, sabato  18 settembre, un convegno promosso dal Patronato ITAL, la FENEAL e la UIL di Trapani sul tema della prevenzione e della tutela sui luoghi di lavoro.

Guarda il video e le interviste realizzati dalla UilWeb.Tv.

L’incontro pubblicoavvenuto a Mazara del Vallo (Tp), dal titolo "Gli infortuni e le malattie professionali dei lavoratori edili. Prevenzione e risarcimento",  è stato occasione di confronto sul tema tra mondo sindacale, imprenditoriale, istituzionale, medico, politico e legale.

Al convegno ha partecipato il Segretario Generale FeNEAL UIL che è intervenuto nel corso dei lavori.

Di seguito si riporta uno stralcio del suo intervento.

"Gli ultimi dati diffusi dall’Inail ci dicono che infortuni e morti sul lavoro sono diminuiti e che la flessione, nel 2009, è stata la più alta dal 1993. Ma i numeri non bastano a tranquillizzarci, la sicurezza sul lavoro è una questione che riguarda tutti e che non ammette distrazioni. Proprio una settimana fa la tragedia di Capua e l’incidente di Livorno ci hanno brutalmente ridestato riportandoci alla cruda realtà: quella per cui si continua a morire di lavoro mentre si potrebbe fare ancora tanto per evitarlo privilegiando la prevenzione e la formazione/informazione dei lavoratori, fissando regole chiare e responsabilità definite per tutti i soggetti coinvolti ad ogni livello, intensificando i controlli  e garantendo pene certe.

Il merito del calo degli infortuni, va detto, è ascrivibile anche all’impegno del sindacato, delle azioni congiunte delle parti sociali del nostro settore e certamente della FeNEAL che si è da sempre impegnata con iniziative ed azioni mirate su salute e sicurezza del lavoro. In questo senso la Bilateralità di settore, i CPT, indubbiamente hanno contribuito in modo efficace alla diffusione della cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro mediante la formazione e l’informazione ai lavoratori e nel corso dei sopralluoghi nei cantieri per il sostegno e la consulenza tecnica all’impresa.

Queste iniziative nel tempo sono state arricchite dal Durc, strumento formidabile per contrastare il lavoro nero e irregolare e quindi per favorire la salute e la sicurezza dei lavoratori. Per questa ragione saremo sempre contrari a chi voglia rimettere in discussione il Durc anche solo per sminuirne l’efficacia e le potenzialità, che anzi vanno rafforzate ed integrate con la congruità.

Non dimentichiamoci naturalmente di un altro strumento di fondamentale importanza che è la norma contrattuale riguardante “le 16 ore di formazione prima dell’ingresso in cantiere” che permette al lavoratore di muoversi “in sicurezza” ed informato sul nuovo posto di lavoro.

I nuovi assunti, quindi, entrano in cantiere dalla porta principale e attraverso questa norma iniziano a lavorare, come è giusto che sia, già in possesso di quelle conoscenze fondamentali relative ai rischi ai quali possono essere esposti e alle precauzioni da adottare.

Questa delle “16 ore prima” è un ulteriore modalità per contrastare il lavoro nero che quasi sempre è il meno sicuro per la tutela della salute e dell’integrità fisica del lavoratore essendo privo di regole e tutele per chi vi lavora.

Due ulteriori annotazioni vanno fatte rivolgendoci al Governo e alle Parti Sociali.

Al Governo vorremmo sollecitare la predisposizione dei decreti attuativi del Decreto legislativo n. 81 accelerando i tempi e coinvolgendo le Parti Sociali maggiormente rappresentative.

Mentre alle Parti Sociali Nazionali, e noi certamente faremo la nostra parte, rivolgiamo l’invito, invece, a verificare lo stato di funzionamento dei CPT, a sollecitare le realtà poco funzionali e a superare le difficoltà, a rimuovere tutti gli impedimenti alla costituzione dei CPT per rispondere nel migliore dei modi alle aspettative delle imprese e dei lavoratori. E’ fondamentale il rispetto delle norme contrattuali, ma lo è altrettanto saper rispondere positivamente al legislatore cogliendo le opportunità che il decreto 81 offre alla Bilateralità.

Il D.lgs 81, difatti, non solo rilancia il ruolo della bilateralità, ma lo esalta e per noi questa è un’occasione da cogliere al volo.

Abbiamo promosso questo dibattito pubblico perché l’attenzione sia sempre alta. Noi vogliamo con forza ribadire il nostro impegno nel promuovere la salute e la sicurezza dei lavoratori come una delle nostre priorità.

Si è parlato tanto in questi giorni del sistema di appalti e subappalti, della clausola del massimo ribasso causa troppo spesso di indiscriminati tagli alla sicurezza, come se quest’ultima fosse un costo per l’azienda e non, invece, un diritto e un dovere per qualsiasi lavoratore.

Anche per questa ragione la FeNEAL nel movimento sindacale è stata la prima a formulare e sostenere la proposta di abbandono del massimo ribasso a favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’aggiudicazione degli appalti. Detta metodologia dell’aggiudicazione dell’appalto dovrebbe garantire, coerentemente con le norme legislativa, la non comprimibilità dei costi della salute e sicurezza dei lavoratori.

Spesso ci occupiamo degli infortuni sul lavoro e del loro accadimento ma dobbiamo pensare anche alla tutela del lavoratore che spesso è soggetto al rischio delle malattie professionali. La promozione di questa iniziativa da noi tutti condivisa ha anche lo scopo di sensibilizzare al tema e di rinnovare l’impegno delle nostre strutture alla garanzia della salute e sicurezza dei lavoratori e alla tutela dei loro diritti. La nostra presenza qui, oggi, non è una testimonianza ma un atto di rinnovato impegno per fare in modo che “la priorità della FeNEAL sulla salute e sicurezza dei lavoratori”,  di cui dicevo in premessa, diventi la priorità di tutti."

 

 

 

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