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Una immagine simbolica per ricordare le morti bianche in un cantiere di Pontedera (Pisa), in una immagine del 04 marzo 2008. Le morti sul lavoro hanno toccato nel
2009 il minimo storico. Secondo i dati dell'Inail, diffusi in luglio, mai dal dopoguerra - per l'esattezza dal 1951, inizio delle rilevazioni statistiche - si era registrato un livello,
seppur ancora drammatico, cosi' basso: 1.050 le vittime nel 2009. Un numero in flessione del 6,3% sul 2008 (quando i casi mortali erano stati 1.120).
ANSA/FRANCO SILVI

Dati Inail

30 luglio 2019 • News

INFORTUNI: INAIL, DENUNCE IN CALO, -0,2% IN UN ANNO =
577 in meno rispetto a giugno 2018

Roma, 30 lug. (Labitalia) – Le denunce di infortunio presentate
all’Inail entro lo scorso mese di giugno sono state 323.831, 577 in
meno rispetto alle 324.408 dei primi sei mesi del 2018 (-0,2%). I dati
rilevati al 30 giugno di ciascun anno evidenziano a livello nazionale
un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da
277.690 a 276.043 (-0,6%), e un incremento del 2,3%, da 46.718 a
47.788, di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e
ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro. A giugno 2019 il numero
degli infortuni sul lavoro denunciati è diminuito dello 0,8% nella
gestione Industria e servizi (dai 245.439 casi del 2018 ai 243.591 del
2019), mentre è aumentato dell’1,3% in Agricoltura (da 15.490 a
15.694) e dell’1,7% nel Conto Stato (da 63.479 a 64.546).

L’analisi a livello territoriale evidenzia una diminuzione delle
denunce di infortunio nel Nord-Ovest e nel Nord-Est (-0,3% per
entrambe), al Sud (-0,9%) e nelle Isole (-0,2%). Il Centro, in
controtendenza, presenta un aumento dello 0,7%. Tra le regioni che
hanno fatto registrare i decrementi percentuali maggiori spiccano il
Molise (-5,7%) e la Valle d’Aosta (-3,2%), mentre gli incrementi più
consistenti riguardano la Sardegna (+3,3%) e l’Umbria (+3,1%). Il
lieve calo che emerge dal confronto dei primi sei mesi del 2018 e del
2019 è legato esclusivamente alla componente maschile, che registra un
-0,4% (da 206.893 a 206.010 denunce), a differenza di quella
femminile, in aumento dello 0,3% (da 117.515 a 117.821).

Per i lavoratori extracomunitari si registra un incremento degli
infortuni denunciati del 3,7% (da 38.340 a 39.745), mentre le denunce
dei lavoratori italiani sono in calo dello 0,6% (da 273.646 a 271.887)
e quelle dei comunitari dell’1,8% (da 12.421 a 12.194). Dall’analisi
per classi di età emergono aumenti tra gli under 30 (+2,2%) e tra i 55
e i 69 anni (+2,8%). In diminuzione del 2,5%, invece, le denunce della
fascia di lavoratori tra i 30 e i 54 anni, nella quale rientra oltre
la metà dei casi registrati.

INFORTUNI: INAIL, AUMENTANO I MORTI SUL LAVORO =
13 in più rispetto al primo semestre del 2018 (+2,8%)

Roma, 30 lug. (Labitalia) – Le denunce di infortunio sul lavoro con
esito mortale presentate all’Inail entro il mese di giugno sono state
482, 13 in più rispetto al primo semestre del 2018 (+2,8%). A livello
nazionale, i dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno evidenziano
sette denunce in più per i casi mortali avvenuti in occasione di
lavoro (da 331 a 338) e sei in più per quelli occorsi in itinere (da
138 a 144). A livello gestionale, l’agricoltura ha registrato un
aumento di 22 denunce (da 43 a 65) e il conto Stato di una (da 7 a 8),
a fronte di 10 casi in meno nell’industria e servizi (da 419 a 409).

Dall’analisi territoriale emerge un aumento dei casi mortali solo
nell’Italia centrale e meridionale: 13 in più al Centro (da 91 a 104),
15 in più al Sud (da 87 a 102) e 14 in più nelle Isole (da 34 a 48).
Nel Settentrione si rileva, invece, una diminuzione di un caso nel
Nord-Ovest (da 124 a 123) e di 28 nel Nord-Est (da 133 a 105). A
livello regionale, spiccano i 16 casi mortali in più denunciati in
Sicilia e i 20 in meno in Veneto. L’analisi di genere mostra, nel
confronto tra i primi sei mesi del 2019 e del 2018, un andamento
opposto tra i due sessi: 23 casi mortali in più per gli uomini (da 418
a 441) e 10 in meno per le donne (da 51 a 41). In aumento le denunce
di infortunio con esito mortale per i lavoratori comunitari (da 24 a
33) ed extracomunitari (da 54 a 58), mentre si conferma il dato per
gli italiani, con 391 casi mortali denunciati in entrambi i periodi.

Dall’analisi per classi di età emergono incrementi nella fascia 45-54
anni (+41 casi) e in quella 20-34 anni (+22), a fronte di 12 decessi
in meno per i lavoratori tra i 35-44 anni e di 30 in meno per quelli
tra i 55 e i 64 anni. Nel primo semestre 2019 tra gli under 20 si
registra una denuncia di infortunio con esito mortale, rispetto ai
nove casi denunciati nel 2018 tra gennaio e giugno. In entrambi i
primi semestri sono avvenuti nove incidenti ‘plurimi’, espressione che
indica gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori, con
23 vittime tra gennaio e giugno dell’anno scorso e 18 nei primi sei
mesi del 2019, queste ultime tutte in ambito stradale.

INFORTUNI: INAIL, CRESCONO MALATTIE PROFESSIONALI =
Nei primi sei mesi di quest’anno sono state 32.575, 354 in più
rispetto allo stesso periodo del 2018

Roma, 30 lug. (Labitalia) – Le denunce di malattia professionale
protocollate dall’Inail nei primi sei mesi di quest’anno sono state
32.575, 354 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+1,1%). Le
patologie denunciate sono aumentate solo nella gestione industria e
servizi, da 25.161 a 25.767 (+2,4%), mentre sono diminuite in
agricoltura, da 6.675 a 6.462 (-3,2%), e nel conto Stato, da 385 a 346
(-10,1%). A livello territoriale, l’aumento ha riguardato il Centro
(+1,9%), il Sud (+0,3%), le Isole (+3,6%) e il Nord-Est (+0,4%). Il
Nord-Ovest si distingue, invece, per un calo dello 0,6%.

In ottica di genere si rilevano 221 denunce di malattia professionale
in più per le lavoratrici, da 8.644 a 8.865 (+2,6%), e 133 in più per
i lavoratori, da 23.577 a 23.710 (+0,6%). In aumento sia le denunce
dei lavoratori italiani, che sono passate da 30.170 a 30.306 (+0,5%),
sia quelle dei comunitari, da 674 a 766 (+13,6%), e dei lavoratori
extracomunitari, da 1.377 a 1.503 (+9,2%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo
(19.019 casi), del sistema nervoso (3.314, con una prevalenza della
sindrome del tunnel carpale) e dell’orecchio (2.187) continuano a
rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite
dalle patologie del sistema respiratorio (1.327) e dai tumori (1.226).
Oltre 200 le denunce di malattie legate ai disturbi psichici e
comportamentali e di quelle della cute e del tessuto sottocutaneo,
mentre i casi di patologie del sistema circolatorio sono 131.

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