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Il documento UIL

19 gennaio 2013 • News

DAL SITO UIL:

Una politica per la crescita

Cinque proposte per far ripartire l’Italia

Per candidarsi, oggi, alla guida del Paese occorre avere la consapevolezza che alla politica debba essere restituita la sua dimensione fondativa: la capacità di disegnare un progetto di società futura per il bene comune.

Compito arduo che richiede coraggio.

Il coraggio sta nell’immaginare un nuovo modello di sviluppo che, rifuggendo da velleitarismi, demagogie e populismi, capovolga la politica dei due tempi e punti sulla crescita come fattore del risanamento. Solo l’attuazione di azioni positive a sostegno della crescita che moltiplichino le opportunità di realizzazione di individui ed imprese, consentirà al paese di camminare sulle proprie gambe.

La crisi, connotata da un’iniziale matrice finanziaria e internazionale, negli ultimi due anni ha investito l’Europa. L’attacco speculativo all’Euro e al debito di alcuni paesi dell’UE è stato possibile perché è mancato un governo politico ed economico dell’UE e questo si è riverberato sull’economia reale, con conseguenze disastrose sul sistema produttivo, sociale e occupazionale.  La ragione principale della crisi è la perdita di centralità e di valore del lavoro. 

Noi abbiamo sempre creduto che non ci possa essere sviluppo senza lavoro, e oggi, constatati i disastri prodotti dalla finanza senza regole, tutti gli osservatori convergono su questa tesi.

Dare valore al lavoro significa riconoscerlo come diritto fondamentale delle persone, come fa la Costituzione, in quanto occasione di espressione di talenti e di promozione sociale. Ma significa anche considerare il lavoro come il mezzo attraverso cui contribuire al bene comune, incentivando l’affermazione di un’etica della responsabilità e dell’impegno con forme trasparenti e condivise di valutazione e riconoscimento del merito.

 

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