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Crisi edilizia

9 marzo 2015 • News Territoriali

Crisi edilizia, in sette anni persi 80mila posti di lavoro in Sicilia

La denuncia arriva dai segretari regionali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, che hanno indetto, dal 13 al 17
aprile, una mobilitazione dei lavoratori edili

di Fonte Italpress
PALERMO – Un’autentica ecatombe. La crisi ha picchiato forte un po’ ovunque, ma nell’edilizia l’emorragia dei
posti di lavoro ha toccato punte inimmaginabili: dal 2008 a oggi in Sicilia sono andati in fumo nel settore 80
mila impieghi, nonostante siano disponibili (e inutilizzati) oltre 10 miliardi di euro destinati alle infrastrutture
stradali, ferroviarie e portuali, ai depuratori e altre 64 opere rimaste incompiute. La denuncia arriva dai
segretari regionali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, che hanno indetto, dal 13 al 17 aprile, una
mobilitazione dei lavoratori edili articolata territorialmente, “per denunciare inefficienze, ritardi, omissioni e
incapacità progettuali e per dare impulso a una più attenta azione amministrativa finalizzata al lavoro e alla
protezione sociale”, dicono Angelo Gallo, Santino Barbera e Franco Tarantino, secondo cui “è paradossale
che a fronte di cosi ingenti risorse stanziate le istituzioni regionali mostrino disinteresse verso il settore che
più di altri potrebbe contribuire ad invertire il disastro che abbiamo sotto gli occhi”. I sindacalisti sottolineano
che “abbiamo il più alto tasso di disoccupazione fra i settori produttivi, la più alta incidenza di lavoro nero
vicina al 45%, le minori coperture di assistenza sociale, il numero più alto di infortuni e morti sul lavoro. A
fronte di una situazione drammatica ed emergenziale, constatiamo quanta distrazione ci sia da parte della
politica regionale e delle istituzioni preposte, che non attuano i provvedimenti necessari per il rilancio del
lavoro ed per la realizzazione di opere utili all’intera Sicilia ed ai siciliani”. Intanto, dopo le iniziative delle
scorse settimane per ottenere il rispetto del contratto collettivo nazionale ed evitare l’abuso dello
straordinario, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno chiesto di essere convocati in Prefettura assieme
all’azienda appaltatrice dei lavori ferroviari sulla linea Palermo-Agrigento, la SicurBau costruzioni generali srl.
Nei giorni scorsi i sindacati avevano bloccato il cantiere per chiedere di interrompere i turni in cantiere
superiori alle 10 ore e dopo un incontro aziendale hanno ottenuto una nuova organizzazione del lavoro e il
pagamento degli straordinari pregressi. La situazione era stata già denunciata nel novembre del 2014
all’Ispettorato del lavoro: i sindacati avevano chiesto un intervento ma la richiesta era rimasta inascoltata e la
Sicurbau nel frattempo aveva continuato a chiedere turni massacranti ai lavoratori, che avevano denunciato
anche irregolarità nelle buste paga. “Non possiamo tollerare questa insofferenza nel rispettare i contratti e le
leggi da parte di talune aziende, soprattutto quando si realizzano opere pubbliche – spiegano Gallo, Barbera e
Tarantino -. Nel cantiere della galleria Castronovo siamo in attesa di risposte da ottobre scorso. I lavoratori
non possono continuare a lavorare in condizioni che ne pregiudicano anche la sicurezza. Per questo ci siamo
decisi a chiedere l’intervento del Prefetto”.

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