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Con la mini-Aspi più rischi per i lavoratori del Sud

24 gennaio 2013 • News

21.01.13. Questa settimana Edilizia e Territorio, la rivista del Sole 24ore su edilizia, territorio ed ambiente, dedica un focus di approfondimento alla Riforma del Lavoro ed in particolare tenta di capire quale sarà il suo impatto sul settore delle costruzioni.

Giuseppe Latour ha intervistato sull’argomento il segretario generale Massimo Trinci:

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"Contributi di licenziamento, nuova Aspi, «decantierizzazione». La macchina della riforma del lavoro si è messa in moto a inizio anno, ma questo avvio assomiglia molto a un lungo regime transitorio, destinato a durare grossomodo altri tre anni. Durante i quali bisognerà fare ordine su cosa effettivamente è entrato in vigore e su come è meglio comportarsi per le imprese. Scongiurato fino al 2016 l’aumento del contributo dei licenziamenti «fine cantiere». Salve, questa volta fino al 2017, anche le norme sulla cosiddetta «decantierizzazione». Scatta invece subito il contributo addizionale dell’1,4% sui rapporti a tempo determinato. Per i costruttori la legge è da cambiare perché non tiene conto della specificità dei cantieri e non ha risolto le disparità derivanti dall’applicazione di contratti diversi nel settore. I sindacati lamentano i rischi di protezione a singhiozzo derivante dall’applicazione della nuova mini-Aspi, in particolare nei cantieri del Mezzogiorno.Intanto, il 2012 si è chiuso con un’impennata delle ore di cassa integrazione. Ne sono state autorizzate 70 milioni, 10 in più dell’anno scorso. Per le Casse edili, dal 2008 a oggi il settore ha perso un terzo dell’attività produttiva. E nel 2013 si attende un nuovo calo."

 

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