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Cgil Cisl Uil uniti per parlare di ‘lavoro e democrazia’.

24 giugno 2013 • News

Oltre 100mila le persone arrivate da tutta Italia.

Due i cortei che che hanno marciato per le strade di Roma per riunirsi in piazza San Giovanni ed ascoltare gli interventi finali dei segretari generali Angeletti, Camusso e Bonanni.

LE FOTO ANSA

Il corteo di Cgil, Cisl e Uil da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni, è partito al grido ‘Lavoro è Democrazia’

Le tre sigle sindacali insieme dopo 10 anni hanno radunato nella capitale oltre 100mila persone che sono arrivate tutte le regioni d’Italia: 1.400 pullman, 10 treni straordinari, 3 navi dalla Sardegna e 5 aerei di linea. Si sono raccolti a piazza della Repubblica e a piazzale dei Partigiani, per poi percorrere due tragitti distinti e incontrarsi, alla fine, alle 11.30 circa, a piazza di porta San Giovanni, dove è stato allestito il palco per gli interventi finali.

Sigle unite per parlare di ‘Lavoro e democrazia’.

La priorità è la riforma fiscale. I soldi fin ora, è il ragionamento, sono stati presi nelle tasche di lavoratori e pensionati. "Non è ora – si domanda Angeletti – di andarli a prendere negli unici santuari che non sono stati toccati?". Il Governo, è messaggio che si ripete, deve avere il "coraggio" di "fare delle scelte". "Se ci sono poche risorse dobbiamo decidere dove prenderle e a chi vanno", ha spiegato Camusso puntando il dito contro le spese militari e la decisione di "togliere l’Imu a case e palazzi." "Bisogna – sottolinea – diminuire le tasse su lavoro dipendente e pensionati. Se si toglie una tassa a un ricco non cambia nulla, se si ridanno le risorse ai lavoratori riparte l’economia".  Nel mirino dei sindacati ci sono poi gli evasori: lì, ha tuonato Bonanni, "bisogna avere il coraggio di colpire duro, Letta deve essere chiaro su questo". E sul piano per il lavoro che il governo si accinge a mettere in campo Camusso dice: ”Abbiamo avuto tante occasioni per dire che sul tema del lavoro si possono fare cose anche importanti che non hanno bisogno di risorse. Il problema e’ che invece si continua a fare una vecchia discussione sul tema della flessibilita’ anche se e’ ormai dimostrato che non e’ utile a far ripartire l’economia”.

"Siamo stufi" di "tante belle parole" su crisi, lavoro, emergenza disoccupazione giovanile, dice il leader della Uil, Luigi Angeletti. E avverte che andiamo verso "un deserto di posti di lavoro: il Paese tornerà quello di 50 anni fa, un Paese di migranti". Ma, "questo futuro non lo accetteremo,i sindacati non piegheranno mai le ginocchia". Ed al governo dice: "’Non basta dire quali sono i problemi, i governi ci sono per risolverli”.

Diverse le delegazioni degli edili Feneal che da varie regioni sono arrivate a Roma per manifestare il malessere del settore delle costruzioni e richiamare l’attenzione sulle tante crisi aziendali che lo hanno colpito cancellando circa mezzo milione di posti di lavoro. Le richeste per il settore sono  quelle contenute nella piattaforma Feneal Filca Fillea: intervenire per riattivare lavoro e crescita e migliorare la qualità del lavoro superando le anomalie di un settore tanto complesso e frammentato come il nostro.

 

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