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Assemblea Nazionale RLST FENEALUIL

18 marzo 2015 • News

Nonostante la flessione significativa degli infortuni, frutto anche del lavoro degli Enti Bilaterali, l’edilizia continua ad essere il settore più colpito e le malattie professionali aumentano.

Nei prossimi mesi Ital Nazionale e FENEAL promuoveranno una ricerca medico scientifica per analizzare patologie emergenti nel settore costruzioni. Nell’assemblea dei RLST Feneal, che si è tenuta oggi a Roma, si è discusso di sicurezza sul lavoro e del fondamentale ruolo svolto dai sindacati su questo fronte.
Alla riunione a cui sono intervenuti il Segretario Generale Vito Panzarella e il Segretario Nazionale Francesco Sannino hanno partecipato numerosi RLST provenienti da tutta Italia, sono inoltre intervenuti ai lavori Giuseppe Moretti Direttore CNCPT, Gilberto De Santis Presidente ITAL UIL e Paolo Carcassi Segretario Confederale UIL.
Il settore delle costruzioni è tra quelli più a rischio di infortuni e malattie professionali e questo a causa del tipo di lavoro, prevalentemente manuale, e dell’impiego di mezzi pericolosi che lo caratterizzano. A ciò vanno aggiunti poi altri fattori che con la crisi e l’aumento dell’irregolarità si sono aggravati, l’inesperienza di molti lavoratori non adeguatamente informati, soprattutto stranieri, ma soprattutto la mancata formazione di quanti vengono assunti irregolarmente.
Nonostante i primi segnali positivi, la crisi continua a tartassare l’edilizia, che rispetto al 2008 si ritrova con 70mila imprese in meno e 360mila operai scomparsi dalle casse edili. Le ore lavorate sono diminuite del 51%, il numero degli operai è sceso del 46% e la massa salari del 43%. “La crisi ha pesantemente inciso sulla strutturazione del settore, riducendo il lavoro legale e sicuro, a tutto vantaggio di quello irregolare e maggiormente esposto ai rischi – spiega il segretario generale Vito Panzarella intervenendo all’assemblea. – Le statistiche relative agli infortuni, che fortunatamente hanno registrato una flessione significativa, vanno certamente lette alla luce della crisi che ha spazzato via la metà degli addetti dal settore e reso invisibile tanti altri lavoratori, che lavorano ma in nero, ma siamo convinti che vadano anche messe in stretta relazione con l’enorme ed importantissimo lavoro svolto da quanti diffondono la cultura della sicurezza. I nostri enti che hanno potenziato tutti gli strumenti e le risorse utili a migliorare i controlli, la formazione e l’informazione dei lavoratori. Nonostante ciò – aggiunge il segretario – il settore resta fra quelli più a rischio e dove si registrano anche gli incidenti più gravi. Per questo restiamo convinti della necessità di liberare le imprese da inutili procedure burocratiche, ma senza colpire i lavoratori, i loro diritti, nè le norme sulla sicurezza, sulla trasparenza e sulla regolarità come è avvenuto con le ultime modifiche del governo sul DURC. Per quanto concerne la nuova riforma del lavoro è chiaro che il problema non è solo legato alla quantità, ma anche alla qualità del lavoro che le nuove misure messe in campo dall’Esecutivo possono sviluppare, così come la preoccupazione sulla diminuzione dei redditi non è solo relativa alla quantità ma alla qualità della vita che ne consegue.  Problemi che il settore può governare attraverso lo sviluppo e la gestione di politiche attive svolte tramite la nostra bilateralità e con l’applicazione del contratto unico di cantiere.”
Nella sua introduzione il segretario nazionale Francesco Sannino, Responsabile per la Federazione degli enti paritetici e della sicurezza, ha precisato che “a fronte della diminuzione degli infortuni segnalata dall’Inail sono aumentate, invece, le malattie professionali. Tra il 2011 ed il 2013 il 10% delle malattie professionali denunciate sono, infatti, registrate in edilizia, anche se – ha aggiunto – solo il 33% di queste vengono riconosciute ed indennizate.” “Le malattie – aggiunge – sono un elemento rilevato solo con il passare del tempo ed è importante notare che ben il 60% resta non riconosciuto. Su questo vogliamo intervenire per migliorare la qualità e la tutela di un lavoro rischioso come quello edile.” Il segretario ha ribadito il ruolo svolto dagli Enti Bilaterali e dai Responsabili per la Sicurezza sul fronte della prevenzione e la sicurezza nel nostro settore illustrando quello che è stato fatto: “È un contributo importante e che va coltivato il valore della formazione, informazione e sorveglianza tecnica prodotta dai nostri enti paritetici, ancora più notevole in tempo di crisi. Dal 2009 al 2013 l’insieme delle ‘attività MICS costruire in sicurezza’ ha coinvolto 171.169 allievi, e le visite tecniche in cantiere effettuate lungo lo stesso periodo temporale sono state 225 mila.” “Abbiamo molto lavoro da svolgere ancora per lanciare il sistema paritetico verso nuove sfide e nuovi orizzontied in questo senso il nuovo contratto non si è limitato a mantenere inalterate le funzioni degli enti, ma soprattutto a rafforzarne  il ruolo indicando il numero minimo di sopralluoghi in cantiere e l’avvio dell’asseverazione. La nuova stagione per i rinnovi degli integrativi è l’occasione per riportare al centro del confronto con le controparti il tema della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro. Il riconoscimento del ruolo degli RLST dove ancora non sono stati contrattualizzati ed il consolidamento delle esperienze in vigore devono rappresentare priorità assolute perché non ci stancheremo di sottolineare che se gli infortuni sono calati è merito anche del buon lavoro svolto dagli enti paritetici, RLS e RLST.”

 

GLI INTERVENTI

Relazione di Francesco Sannino
Intervento H. Veli
Intervento G. Cetrulo
Intervento F. Schifano
Intervento C. Maffè
Intervento A. Sechi
Intervento A. D’Apollo
Intervento Cascino

 

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