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Assemblea Nazionale Quadri e Delegati FeNEAL UIL

21 novembre 2012 • News

 ASSEMBLEA NAZIONALE DEI QUADRI E DEI DELEGATI FENEAL

 21/22 NOVEMBRE 2012 – CHIANCIANO TERME (SI)

“GOVERNARE IL CAMBIAMENTO. LAVORO E RAPPRESENTANZA”

Che si voglia o no dalla crisi ne usciremo insieme e solo se l’Europa comincerà ad usare le risorse per finanziare lo sviluppo.” E’ quanto dichiarato dal Segretario Generale Massimo Trinci in apertura dei lavori dell’Assemblea Nazionale dei Quadri e dei Delegati Feneal, iniziata oggi a Chianciano e che si concluderà domani nel primo pomeriggio. L’assemblea, che ha riunito circa 250 delegati nella località toscana, sarà occasione per riflettere e confrontarsi sulle tematiche del lavoro, della crisi e della rappresentanza, tappa cruciale per la Federazione anche in preparazione dell’VIII Conferenza d’Organizzazione.

“E’ necessario creare dei momenti di riflessione e di analisi come questi per tentare di dare un contributo al rilancio del Paese, ha sottolineato Trinci, per il quale “in Italia, al momento, quello che manca è soprattutto un progetto di crescita che sancisca, in modo ragionevole ma chiaro, il valore della giustizia sociale e la necessità di trovare la giusta corrispondenza con i cambiamenti in atto. I dati di previsione parlano chiaro – ha spiegato Trinci anche l’anno prossimo il Pil scenderà di un punto, portando con sé nuovi problemi di copertura del deficit e di forte riduzione dei consumi e del risparmio. In due anni il potere di acquisto delle famiglie ha subito un collasso di 5 punti, ha ricordato il segretario, mentre i redditi da lavoro dipendente quest’anno e nel 2013, probabilmente, saranno falcidiati di un meno 0,5%. Inoltre la disoccupazione è in continuo aumento e gli investimenti in inesorabile calo. Tutto questo crea tragiche diseguaglianze sociali e territoriali su cui la politica tarda ad intervenire. Edilizia, mercato immobiliare, settori collegati: i numeri possono essere risparmiati perché accomunati sempre da un segno negativo – ha incalzato Trinci – , ma dietro c’è una realtà, invece, che non va ignorata, fatta di famiglie che arrancano, professionalità che si perdono, opportunità di modernizzare il Paese che restano al palo. Un criterio di misurazione della crisi che purtroppo però la politica sembra aver dimenticato.”

Il segretario Feneal è tornato poi a chiedere un tavolo con le parti sociali per il settore “per esaminare e fissare gli obiettivi – ha spiegato – di un piano per l’edilizia che permetta di rimettere in moto il settore e con esso il Paese. Ma finora – ha aggiuntoil governo ha fatto ‘orecchie da mercante’ e i partiti appaiono impegnati in altro, a cominciare dalle primarie. Ma non è altrettanto primario evitare il degrado sociale ed economico del Paese? – si chiede il segretario – Proprio pensando alla difficile situazione del nostro settore e del sud, noi diciamo che non si può perdere altro tempo e l’unico modo per non farlo – Governo e imprese devono saperlo – è quello di riprendere un confronto di merito con il sindacato. Se si vuole rilanciare la produttività bisogna prima partire dallo sviluppo e, per questo, occorre avere piani e programmi. Senza politica industriale, senza progetti di modernizzazione, con cassa integrazione, licenziamenti e lavoro nero non si fanno molti passi avanti.”. E a proposito dell’accordo sulla produttività firmato anche dalla Uil ha aggiunto concludendo la sua relazione è da ritenere positivo in quanto viene confermata la validità del Contratto Nazionale di Lavoro quale garanzia dei trattamenti normativi ed economici per tutti i lavoratori ma avrà una sua valenza e sarà veramente esigibile solo se il governo renderà strutturale la detassazione dei premi di produttività. E sulla posizione della CGIL “non è più accettabile che le contraddizioni di una categoria, che per altro sono del tutto estranee alla nostra, anche se importante come quella dei metalmeccanici, condizioni un negoziato che riguarda l’interno mondo del lavoro.”

Adnkronos/Labitalia

Agi.it

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