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Foto articolo Lavoro Italiano Dicembre 2014

Rinnovi contrattuali

22 gennaio 2016 • News

LAVORO ITALIANO DICEMBRE 2016
Rinnovato il contratto del cemento. Per l’edilizia avviata la discussione sulla piattaforma che verrà presentata a gennaio

Di Vito Panzarella – Segretario Generale FENEALUIL
La stagione dei rinnovi contrattuali del settore costruzioni si è aperta in un contesto che vede l’edilizia ed i settori collegati ancora in forte difficoltà, nonostante si parli di primi segnali di ripresa.
Abbiamo assistito in questi lunghi anni, da una parte, all’aggravarsi della situazione economico finanziaria e, dall’altra, al ridimensionamento strutturale del tessuto industriale. Dal 2008, considerando l’intera filiera delle costruzioni, si sono persi circa 800mila lavoratori, 85mila imprese hanno chiuso i battenti e gli investimenti pubblici sono dimezzati, il numero di ore di Cig si è triplicato ed il lavoro irregolare è cresciuto enormemente. Anche gli ultimi dati diffusi dall’Inail sugli infortuni, spesso causati proprio dalle inadempienze alle normativa sulla sicurezza, sono drammatici: 101 morti bianche in più nel 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014 , con un aumento, +38,3% tra gli over60, che conferma le nostre preoccupazioni sulle pensioni degli edili e che rende ancora più significativa la battaglia in cui siamo impegnati per ridurre l’età pensionabile, facendo rientrare il lavoro edile tra quelli usuranti. Siamo convinti che i lavori non sono tutti uguali e che non si può lavorare su un’impalcatura a più di sessant’anni.
Anche se occupati ed imprese, nell’ultimo anno, sono lievemente cresciuti dopo 19 trimestri consecutivi di calo, c’è da considerare che il numero dei bandi di gara, dopo un primo boom, così come l’indice della produzione continuano a diminuire. Questa analisi evidenzia l’enorme difficoltà che il settore ha nel ritrovare la via della ripresa, che potrà avvenire solo puntando su riqualificazione e recupero, qualità e sostenibilità. E, soprattutto, siamo convinti che i cambiamenti, dovuti alla crisi e all’evoluzione del settore, debbano rappresentare occasioni di ripartenza. Ed è quello che abbiamo cercato di fare sia nelle piattaforme presentate per il rinnovo dei contratti nazionali dei materiali da costruzione, che in quelle degli integrativi territoriali dell’edilizia, tenendo conto del diverso sviluppo verso cui il settore oramai è proiettato.
Intanto, il 24 novembre siamo riusciti, nonostante la difficile congiuntura, a rinnovare il primo contratto del settore: per i 10 mila addetti del comparto Cemento Calce e Gesso – Industria, con 90 euro di aumento retributivo al livello medio, anticipando la scadenza contrattuale di un mese. Un buon risultato, che adegua gli istituti della sanità integrativa, estesa a tutti i lavoratori e, soprattutto, senza alcun costo per loro, e della previdenza complementare con un aumento della parte a carico del datore di lavoro. Attenzione particolare è stata, inoltre, data ai temi della legalità, della formazione per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, salute ed ambiente, del diritto allo studio. Sono stati sottoscritti avvisi comuni sui temi delle cave e dei combustibili alternativi e saranno introdotte nuove norme con la definizione di un codice di condotta in caso di molestie e/o mobbing.
Per quanto riguarda gli altri comparti dei materiali da costruzione, le piattaforme per i rinnovi contrattuali, presentate sempre unitariamente, si concentrano su costruzione di un moderno sistema bilaterale, contrattazione di 2° livello, regolamentazione delle nuove norme sul mercato del lavoro e naturalmente salario.
Per il comparto dell’edilizia, invece, il contratto nazionale scadrà il 30 giugno 2016 e la piattaforma per il rinnovo sarà presentata a gennaio. Le questioni centrali per noi sono, innanzitutto, il completamento della riorganizzazione degli enti bilaterali, attraverso l’attuazione del processo di regionalizzazione di casse edili, scuole e comitati paritetici per la sicurezza, perché il sistema diventi più snello ed efficiente, ed il rafforzamento del II livello di contrattazione passando dal livello provinciale a quello regionale, puntando così al’’unificazione del settore. Altri temi fondamentali sono il problema dell’uso improprio dei voucher in edilizia e la lotta a tutte quelle forme di elusione contributiva che mettono in pericolo i lavoratori, riducendo la loro sicurezza e minando i loro diritti; il riconoscimento della figura del RLST laddove ancora non è stato contrattualizzato ed il contrasto all’irregolarità che rappresenta un elemento centrale nella riduzione degli infortuni, a maggior ragione in un settore come quello delle costruzioni dove anche la più piccola inadempienza può avere conseguenze drammatiche.
Il prossimo contratto dovrà, inoltre, affrontare e risolvere un problema che sta diventando sempre più evidente e che rientra negli espedienti adottati dalle imprese per ridurre i costi: l’elusione del contratto dell’edilizia. In tutti i cantieri si applicano oramai contratti differenti ma che non sono sufficienti a garantire le tutele più adeguate ai lavoratori rispetto al tipo di lavoro che svolgono. Una deriva pericolosissima che si spiega con il fatto che molti datori preferiscono applicare contratti diversi da quello edile per poter pagare meno. Questo non può essere accettato, perché se il contratto edile ha un costo lievemente più alto è in virtù dei maggiori pericoli a cui i lavoratori in cantiere sono esposti: elevati rischi fisici, stagionalità e ciclicità sono tutte condizioni che devono essere compensate a livello contrattuale garantendo un’adeguata formazione. La partita competitiva non può essere così squilibrata tra chi opera in un modo e chi in un altro. Bisogna trovare una soluzione a partire da un’analisi approfondita del problema, da condividere con le controparti e da affrontare a livello ministeriale, perché non ci sono strumenti legislativi che possano aiutare. Per noi un punto di equilibrio potrebbe essere il “contratto di cantiere”, che garantisca a tutti quelli che lavorano nel cantiere determinate garanzie su sicurezza, certificazione e formazione.

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