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Vertenza del Gruppo Saviola

15 gennaio 2015 • News Territoriali

dalla gazzetta di Mantova

Vertenza Gruppo Saviola. Operai pronti al presidio Viadana.

Lunedì 19 braccia incrociate in tutti i siti produttivi del Mantovano. Lavoratori e sindacati dicono no alla disdetta unilaterale del contratto aziendale

Viadana. Lunedì 19 braccia incrociate in tutti i siti produttivi del Mantovano
Lavoratori e sindacati dicono no alla disdetta unilaterale del contratto aziendale
VIADANA Le organizzazioni sindacali territoriali, unitamente alle rappresentanze sindacali unitarie aziendali,
hanno proclamato un giorno di sciopero per tutti i siti produttivi del Mantovano del Gruppo Saviola.
L’astensione dal lavoro è stata fissata per lunedì prossimo, 19 gennaio. Un presidio si terrà per l’occasione
davanti alla sede centrale del Gruppo, in viale Lombardia a Viadana, dalle 9 alle 11. Un comunicato sindacale
– sottoscritto da Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil (le federazioni sindacali dei lavoratori del settore delle
costruzioni e del legno) – spiega le motivazioni di una protesta mai registrata prima, con tali modalità, nella
cinquantennale storia del gruppo industriale viadanese: «Riteniamo gravissimo il comportamento dei vertici
del Gruppo, che hanno disdettato la contrattazione aziendale e, con una decisione unilaterale, applicheranno
un nuovo sistema incentivante». Le organizzazioni sindacali affermano inoltre di «non avere ancora ricevuto
risposte chiare sul futuro dei dipendenti del sito produttivo di Sustinente». Sindacati e rsu hanno scelto
insomma la linea dura, per contrastare la decisione dell’azienda di introdurre, da aprile, un contratto che
legherà fette della retribuzione alla redditività dell’azienda. Una scelta che, secondo i rappresentanti dei
lavoratori, non può essere imposta in modo unilaterale, ma deve essere concertata tenendo conto delle
controproposte uscite dalle assemblee dei circa 1500 dipendenti. Scioperando, i lavoratori chiedono insomma
la revoca della disdetta del contratto aziendale e un passo indietro da parte dei vertici. La trattativa si era rotta
a fine dicembre 2014. L’azienda si è mostrata risoluta a portare avanti un nuovo sistema retributivo che,
assicurano i promotori, «si configura come innovativo ed orientato a produttività e redditività». Alcune
componenti degli stipendi in futuro non saranno più legate a scatti automatici, bensì ai risultati ed agli
andamenti aziendali: «Un modo per favorire la competitività». La proposta prevede il mantenimento della
quattordicesima e di alcune forme di indennità o maggiorazioni; ma lega i premi al conseguimento dei risultati
economici prefissati dalla holding, proponendosi di valorizzare il contributo di ciascun lavoratore al
raggiungimento di tali risultati. Cambiamenti che però, secondo i sindacati, oltre a rischiare di tradursi in
decurtazioni consistenti degli stipendi, andrebbero comunque quantomeno discussi e condivisi. Alla base
della manifestazione v’è anche la richiesta di apertura di un tavolo per discutere l’organizzazione del lavoro e
della produzione del sito produttivo di Sustinente, «al fine di dargli continuità e salvaguardare l’occupazione»

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