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Un anno dopo gli Stati Generali in piazza..

1 dicembre 2011 • News

1 dicembre 2010 – 1 dicembre 2011

STATI GENERALI DELLE COSTRUZIONI

Antonio Correale, Segretario Generale FeNEAL UIL: “Dopo un anno ancora nulla è cambiato. Anzi il peggio non è passato. La ripresa è la vera priorità e non può prescindere dal settore.”

01.12.11. “Ad un anno dalla manifestazione di piazza di sindacati ed imprese delle costruzioni nulla sembra essere cambiato per il settore, anzi dobbiamo constatare che il peggio non è affatto passato.” Con queste parole il Segretario Generale Feneal Uil Antonio Correale ricorda l’iniziativa che il 1 dicembre 2010 portò in piazza sindacati dell’edilizia Feneal Filca e Fillea ed imprese per denunciare la mancanza di una politica per l’edilizia e per lanciare le proprie proposte .

Disoccupazione, cantieri chiusi, degrado del territorio, ritardi nella modernizzazione delle infrastrutture sono parole che, ahimè, pesano ancora oggi come macigni sul nostro settore. Un settore – ricorda il segretario – che ha perso oltre 300.000 posti di lavoro e che rischia di collassare se non si interviene subito. Mentre dovrebbe essere considerato da tutti come un vero volano per la ripresa economica italiana e per un cambiamento del modello di sviluppo. Consapevoli della drammaticità del momento e delle difficoltà che il Paese si trova ad affrontare aggiunge Correalechiediamo al nuovo governo di riconsiderare il settore attraverso una seria politica di investimenti che, partendo dallo sblocco delle risorse disponibili, porti all’attivazione dellegrandi opere, più volte annunciate, e allo sviluppo del partenariato pubblico-privato, il project financing, che consentirebbe una concreta copertura finanziaria anche in periodi di bassa crescita.C’è tantissimo da fare prosegue il segretario – a partire dalla manutenzione del territorio, il cui degrado produce vittime e disastri in continuazione. Il beneficio che ci attendiamo sarebbe dato da un corposo impulso all’occupazione, non solo in termini di recupero delle migliaia di unità lavorative fuori dalla produzione, ma anche con nuova e qualificata occupazione, rivolta soprattutto ai giovani”.

Il diario del lavoro.it

 
 

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