MENU

MENU
Civitavecchia Darsena

Porto di Civitavecchia

14 gennaio 2016 • News Territoriali

(AGENPARL) – Civitavecchia, 13 gen 2016 – La Soc. Darsena Nord Civitavecchia scrl ha comunicato ai sindacati territoriali di categoria, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, l’avvio della procedura di mobilità per il licenziamento collettivo di tutte le maestranze impegnate nel cantiere darsena nord del porto (opere strategiche 1° lotto funzionale di Civitavecchia), dove i lavori ad oggi hanno raggiunto l’87% dello stato di avanzamento. 300 i lavoratori coinvolti tra lavorazioni dirette e indotto. Dopo il recente blocco disposto dalla magistratura, a determinare il nuovo fermo del cantiere, che questa volta potrebbe rivelarsi definitivo, è il persistere di un contezioso, di natura sia economica che procedurale, tra la committente e l’associazione temporanea di imprese vincitrice della gara ed esecutrice dell’opera. Problematica aggravata da un ulteriore pronunciamento da parte delle autorità inquirenti sulla legittimità di alcune delle varianti previste per l’opera. Disastrose le ripercussioni socio-economiche sul territorio e le ricadute occupazionali, per le quali i sindacati di categoria, sul piede di guerra assieme alle maestranze, hanno proclamato lo stato di agitazione permanente con un pacchetto di azioni di protesta. Si comincia giovedì 14 gennaio con un presidio di otto ore sotto la sede dell’Autorità portuale. In assenza di una convocazione immediata da parte dell’Ente, per fare chiarezza sul futuro dell’opera e gestire l’enorme problema occupazionale, la protesta proseguirà ad oltranza. “Situazione incresciosa” – dichiarano Massimo Fiorucci della Feneal Uil di Roma, Diego Bottacchiari della Filca Cisl di Roma, Carlo Proietti della Fillea Cgil di Roma e Lazio – “Serve un impegno concreto da parte dell’Ente Autorità Portuale di Civitavecchia, per il mantenimento delle attività produttive in cantiere e per la salvaguardia dei 250 posti di lavoro a rischio. Chiediamo l’attivazione immediata di un tavolo tra committente, parti sociali e impresa appaltatrice per una attenta ed opportuna gestione della crisi. In assenza di risposte concrete” – concludono i tre sindacati – “protesteremo ad oltranza coinvolgendo i cittadini, primi finanziatori dell’ennesima opera che rischia di rimanere incompiuta”.

dal Messaggero

Darsena, trecento licenziamenti
PORTO
L’Autorità Portuale riapre il tavolo per le trattative con Dnc e organizzazioni sindacali e i lavoratori
congelano la protesta annunciata per oggi a Molo Vespucci indetta alla luce dei 300 licenziamenti collettivi
appena annunciati per il cantiere della darsena nord. Ma lo stato d’agitazione rimane in piedi, come il
pacchetto di 20 ore di mobilitazione se l’incontro di questa mattina non darà i risultati sperati. Risultati che,
per il rappresentante Feneal/Uil, Massimo Fiorucci, devono coincidere con gli obiettivi di far ripartire subito il
cantiere per la conclusione dell’opera del prolungamento dell’antemurale e della realizzazione della
Darsena Servizi e Traghetti, risolvendo il contenzioso in corso tra l’Authority e la società Dnc srl, e, se così
non fosse, adoperarsi subito per gestire le ricadute occupazionali causate dal blocco del cantiere.
Quest’ultima ipotesi, il sindacalista vuole allontanarla il più possibile per il momento visto che, come ha
spiegato, significherebbe «non solo perdere gli attuali posti di lavoro ma anche la possibilità di attivare, in
tempi ragionevoli, quei servizi di cui oggi il porto necessita e che possono creare nuova occupazione». «Se
l’opera non verrà terminata – ha sottolineato – sarà una doppia sconfitta, senza pensare al fatto che si
rischia di lasciare bloccata per un lungo periodo un’opera oggi è strategica. Le lavorazioni per il
prolungamento dell’antemurale sono concluse per l’87% e esigiamo che siano questi lavoratori a portare a
termine il cantiere e l’Autorità Portuale deve trovare una quadra con la Dnc sia per il bene dei lavoratori che
dell’ente stesso».
E questo è l’intento del commissario Pasqualino Monti che, in mattinata, ha convocato le organizzazioni
sindacali per metterle al corrente della situazione e rassicurarle sul fatto che «c’è massima attenzione sulla
questione occupazionale». «I problemi con la Dnc – ha spiegato il numero uno dello scalo – saranno presto
risolti e i lavoratori torneranno in cantiere. Certo è che si sta andando verso la conclusione delle opere e,
per forza di cose, questo porterà a una riduzione della richiesta di maestranze. Il mio obiettivo è quello di
garantire gli attuali livelli occupazioni e ci impegneremo per farlo». L’idea del commissario è quella, infatti,
di far partire un altro grande cantiere, per la realizzazione dell’approdo turistico e la nuova sede della
Capitaneria di Porto, subito dopo la chiusura di quello per il prolungamento dell’antemurale, così da dare
continuità lavorativa alle ditte del territorio. Su questo Monti relazionerà alla stampa proprio stamani.
Giulia Amato

« »