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Raddusa, operaio muore schiacciato dalla pressa

4 maggio 2016 • News Territoriali

Dal quotidiano La Sicilia

Operaio muore schiacciato dalla pressa

RADDUSA. Giovanni Leonardi, 51 anni, era impegnato nel confezionamento di prodotti edili e calce

Il paese piange per una tragedia sul posto di lavoro. Nei locali dello stabilimento “Gipsos” di Raddusa, un
operaio di 51 anni ha perso la vita mentre era impegnato al confezionamento di prodotti edili e calce. Per
cause non ancora chiare, una “pallettatrice” (o macchinario di pressa) dell’impianto ha schiacciato Giovanni
Leonardi, originario del luogo, rendendo vana ogni possibilità di soccorso. L’incidente mortale si è verificato
nel primo pomeriggio di lunedì, durante il normale orario di lavoro dell’azienda che occupa numerosi
dipendenti e addetti a servizi vari. Leonardi aveva un’esperienza ventennale ed era noto per la sua
dedizione e grande professionalità. La disgrazia si è consumata in pochi istanti, dopo l’apertura
dell’attrezzatura meccanica che confeziona i sacchi dei prodotti. Una imprevedibile manovra errata o il
funzionamento irregolare di una fotocellula potrebbe avere indotto la vittima a introdursi nella “gabbia” della
pressatrice, che lo ha schiacciato senza alcuna possibilità di scampo. Sul posto sono giunti
tempestivamente gli operatori del Sues, che hanno solo potuto constatare l’avvenuto decesso del
lavoratore. Giovanni Leonardi lascia la moglie e due figlie. L’area è stata sottoposta a provvedimento di
sequestro dal tribunale di Caltagirone che ha avviato le indagini per accertare eventuali responsabilità per
questa morte sul lavoro. La salma, dopo la prima composizione, è stata poi trasportata, all’obitorio del
cimitero di Palagonia in attesa che la magistratura autorizzi la celebrazione dei funerali. L’attività
investigativa della Procura della Repubblica è stata delegata ai carabinieri della locale stazione, con il
supporto dei militari della Compagnia di Palagonia che hanno già effettuato le necessarie ricognizioni
ambientali e assunzioni di informazioni. Sarebbero ancora da verificare le circostanze esatte del tragico
evento, che ha gettato nello sconforto familiari e parenti della vittima. Nell’esprimere il suo cordoglio per
l’accaduto, la segreteria provinciale della Filca-Cisl di Catania ha ribadito indignazione e rabbia: «In attesa
di comprendere la dinamica dell’incidente, il doloroso evento – ha detto il segretario Nunzio Turrisi – colpisce
anche la nostra organizzazione di uomini e sindacalisti. Confidiamo in una mancanza di responsabilità
soggettive, ma nemmeno la fatalità potrà attenuare il nostro dolore». «L’incidente sul lavoro a Raddusa
conferma l’allarme per i nuovi dati sulla crescita di morti bianche nel nostro Paese – scrivono in una nota
Fortunato Parisi e Francesco De Martino, segretari generali di Uil e Feneal Catania – Uil e Feneal
ammainano le bandiere in segno di lutto, ma chiedono anche segnali concreti alle istituzioni perché, come
noi chiediamo da tempo, vengano potenziati uomini e mezzi impegnati nel contrasto alle violazioni in
materia di sicurezza sul lavoro». LUCIO GAMBERA

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