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Le proposte sul restauro

26 ottobre 2009 • News

I sindacati hanno presentato, nel corso dell’iniziativa di sabato 24, le loro proposte per il settore. Queste in sintesi:

1) rivedere i criteri di certificazione richiesti per l’accesso alla prova di idoneità, permettendo a quanti fino ad oggi hanno operato nel settore, con impegno e serietà, di dimostrare le proprie capacità professionali;

2) eliminare gli elementi ostativi alla partecipazione alla prova, in particolare l’assimilazione del ruolo di direttore di cantiere con la “responsabilità diretta nella gestione tecnica dell’intervento”;

3) aprire la prova anche ai lavoratori dipendenti che dimostrino, con qualsiasi mezzo documentale legislativamente e contrattualmente valido, di aver lavorato in cantieri di restauro;

4) includere tra i titoli di studio utili, per la partecipazione all’esame, anche la laurea in Conservazione dei beni Culturali;

5) riconoscere la responsabilità diretta nella gestione tecnica dell’intervento a tutti coloro che hanno lavorato, per società di restauro, con Contratti di Collaborazione Coordinata e Continuativa o con P.IVA;

6) spostare all’anno 2009 la data entro cui documentare l’attività pregressa utile per la partecipazione all’esame ed al riconoscimento del titolo;

7) riconoscere il titolo di Collaboratore Restauratore a tutti coloro che abbiano frequentato corsi professionali istituiti dalle Regioni o da istituti privati con riconoscimento regionale (sia biennali che triennali) e ai lavoratori che dimostrino, con qualsiasi mezzo documentale, di aver lavorato in cantieri di restauro;

8) attivare percorsi formativi che permettano, a quanti hanno lavorato fino ad oggi nel settore ma non hanno potuto accedere o non hanno passato la prova di idoneità, di integrare e migliorare il proprio percorso professionale al fine di ottenere il titolo di Restauratore;

9) attivare percorsi universitari che, attraverso il riconoscimento di crediti formativi, possano perfezionare il cammino già intrapreso, così come riteniamo utile lavorare sull’Apprendistato di Alta Formazione. Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil chiedono di non scaricare le responsabilità, che sono generali, solo sui lavoratori e l’apertura di un tavolo istituzionale presso il Mi.B.A.C. sulle problematiche del Restauro (qualificazione appalti e formazione) con le Parti Sociali e la Conferenza Stato Regioni, aprendo una nuova fase per il settore e offrendo l’opportunità, a quanti fino ad oggi vi hanno operato, di accedere all’esame di qualificazione demandando all’autorevolezza della prova l’accertamento delle competenze.

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