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Lavoro sommerso

16 aprile 2010 • News

"Lavoro senza contratto, lavoro in nero, lavoro nascosto, lavoro privo di contribuzione sociale e di garanzie assicurative, in altri termini lavoro non regolare. Il fenomeno è diffuso a livello europeo, ma in Italia assume forme e connotazioni tali che le azioni di contrasto, per essere efficaci, devono operare in più direzioni." E’ quanto affermato dall’Istat nell’indagine conoscitiva diffusa oggi dall’istituto. "La rilevanza che assumono le piccole imprese nel tessuto produttivo – continua la nota – il persistere di forti divari territoriali di sviluppo, il peso economico dei settori produttivi labour intensive sono alcuni degli aspetti che rendono il nostro paese permeabile alla presenza di lavoro non regolare."

"I dati dell’ISTAT sul lavoro irregolare nel nostro Paese  – ha commentato Loy, segretario confederale Uil – confermano e certificano come il lavoro sommerso ed irregolare sia la vera piaga del Paese.

Le stime indicate dal Presidente dell’ISTAT, pur se di poco inferiori ad un’analoga recente indagine della UIL, ci indicano una sola strada: combattere il lavoro sommerso si deve e si può."

"Occorrono controlli ispettivi di maggiore intensità sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo con la partecipazione di tutte le Istituzioni: nazionali e locali. Per questo invitiamo il Governo a studiare insieme alle parti sociali ed alle istituzioni locali specifici protocolli di intesa per debellare un “vulnus”, che crea concorrenza sleale tra imprese; non fa crescere economicamente il Paese; priva milioni di lavoratori dei propri diritti; sottrae risorse importanti da destinare alla grande e vera riforma nel nostro paese è cioè abbassare le tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati."

Rapporto Uil sul lavoro sommerso

Il testo dell’audizione sul sito dell’ISTAT

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