22 novembre 2024 • evidenza, News, News salute e sicurezza
In occasione della Fiera Ambiente Lavoro a Bologna dal 19 al 21 novembre la Uil ha organizzato un seminario di approfondimento su salute e sicurezza sul lavoro – quale ruolo per la contrattazione collettiva. L’appuntamento è stata un’occasione per rendere ancora più visibile in uno dei più importanti spazi nazionali sul tema l’impegno, le iniziative e i risultati conquistati dalla Uil in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Per l’occasione è stato diffuso un numero speciale della newsletter di Sicurezza i rete – dipartimento salute e sicurezza Uil che raccoglie le riflessioni di tutti i segretari generali di categoria sul tema e sulle problematiche comìnnesse ai vari settori. Di seguito pubblichiamo il contributo della FenealUil a firma del segretario generale Vito Panzarella.
La sicurezza nel settore costruzioni, rischi e problematiche, buone prassi e proposte
I continui infortuni e l’elevato numero di malattie professionali evidenziano come la situazione nel settore delle costruzioni sia tuttora molto complicata. Come evidenziato anche dalla Relazione della Commissione parlamentare d’indagine sulla strage di Brandizzo (Torino) del 30 agosto 2023, in cui sono morti cinque operai edili, presentata lo scorso 12 settembre alla Camera dei Deputati, in materia di salute e la sicurezza sul lavoro in Italia c’è ancora molto da fare, sia per controllare e reprimere pratiche scorrette, a volte criminali, sia per incentivare e premiare le imprese serie e responsabili e favorire interventi formativi e una maggiore presenza delle tecnologie nei cantieri, nell’ottica di una migliore organizzazione del lavoro. Fiore all’occhiello del nostro settore rimane la bilateralità che va difesa come baluardo di legalità, regolarità e sicurezza. Grazie al lavoro degli enti territoriali, che sono in grado di garantire una formazione effettiva, puntuale e di qualità a lavoratori e lavoratrici censiti dalle Casse edili, essi rappresentano un presidio vero contro i lavoratori ‘fantasma’ che, altrimenti, diventerebbero la norma in un settore per sua natura precario e molto destrutturato, dove il numero medio di dipendenti per impresa è inferiore a tre.
Per noi una grande occasione per favorire la qualificazione e la strutturazione delle imprese che operano nei cantieri poteva essere l’introduzione della ‘Patente a crediti’ ma così come è stata avviata mostra molti limiti che ci auguriamo possano essere corretti nella fase operativa e attraverso la contrattazione con le parti sociali. Anche se rimangono molti dubbi sulle modalità di accesso ai punteggi delle aziende e sul coinvolgimento dei RlsT, che potrebbero svolgere un ruolo concreto nella prevenzione di infortuni e malattie professionali. Ci auguriamo che, così come ripetuto in più occasioni dalla ministra del Lavoro Marina Calderone, ci sia davvero spazio per recepire i suggerimenti migliorativi e superare le criticità che già iniziano a emergere. Sempre con l’auspicio, se lo strumento riuscirà a ottenere risultati concreti nell’ambito della prevenzione di infortuni e malattie professionali, che la patente a crediti possa essere estesa a tutti i settori lavorativi.
Per arrivare a ‘Zero morti sul lavoro’, come noi auspichiamo, oltre a controlli più numerosi e puntuali nei luoghi di lavoro, occorre innanzitutto potenziare la cultura della salute e della sicurezza, a partire dalla formazione – continua e di qualità – di lavoratori e datori di lavoro. Così come bisogna favorire la partecipazione dei lavoratori stessi, a partire da Rls e RlsT. Anche per questo motivo, nelle prossime settimane, in collaborazione con l’associazione Sicurezza e Lavoro, pianificheremo degli incontri con il Coordinamento nazionale dei RlsT della FenealUil, per monitorare la situazione nel settore delle costruzioni dopo l’introduzione della patente a crediti e capire cosa sta funzionando e cosa invece va migliorato. Con loro e con i nostri delegati continueremo anche a lavorare sulla contrattazione collettiva: uno strumento fondamentale per tutelare l’incolumità e la dignità di lavoratori e lavoratrici. Tra le proposte presenti, ad esempio, nella piattaforma di rinnovo del nuovo contratto edile va sicuramente ricordata quella relativa al potenziamento contrattuale delle visite dei Rlst, per rendere queste ultime sempre possibili nelle aziende che vengono selezionate dai Rlst. Inoltre, sempre in un’ottica di prevenzione della sicurezza e dell’attività partecipativa dei soggetti nel sistema di prevenzione, va valorizzato il ruolo dei RlsT, che devono poter ricevere il Dvr e visitare i luoghi di lavoro e i cantieri per svolgere in maniera effettiva i compiti di rappresentanza e prevenzione a loro assegnati. Per favorire poi un coinvolgimento effettivo del preposto, a fronte delle responsabilità cui va incontro, abbiamo chiesto di prevedere un’indennità percentuale sulla retribuzione, una copertura assicurativa nei casi di contenzioso e che l’individuazione dell’incaricato avvenga obbligatoriamente tra i livelli più alti assegnati a quel particolare sito in lavorazione, comprese le sedi aziendali e le unità locali. Infine, per prevenire infortuni e malattie professionali nel settore delle costruzioni, vogliamo rilanciare la sorveglianza sanitaria, arrivando a elaborare una convenzione quadro a livello nazionale e un protocollo di sorveglianza sanitaria ‘standard’ da adottare nei singoli sistemi territoriali. Un’altra questione prioritaria da affrontare riguarda l’emergenza calore e come essa incide sul lavoro edile che per lo più si svolge all’aperto. Le variazioni climatiche e l’aumentare generalizzato delle temperature impongono un intervento strutturale sulle metodologie e sui dispositivi di sicurezza, che passa anche attraverso una maggiore flessibilità nell’orario di lavoro, demandando la disciplina alla contrattazione di secondo livello. In questo senso, abbiamo chiesto al Governo di modificare le previsioni del Ccnl sull’orario di lavoro e sui conseguenti Accordi locali, così da permettere una riduzione concordata dell’orario ordinario e proposto un “Decreto grande caldo” per tutelare chi lavora all’aperto durante i periodi più caldi dell’anno, evitando interventi ‘spot’ e a ‘macchia di leopardo’ presi da singole Regioni, con tempi e modalità ogni volta differenti. I picchi di calore, infatti, non sono certo una novità in Italia, ma manca ancora un intervento normativo a livello nazionale per gestire adeguatamente il fenomeno, modificando stabilmente l’organizzazione del lavoro durante i mesi estivi e permettendo anche a lavoratori e lavoratrici cambi di mansione e riduzione delle esposizioni al calore. A livello europeo, poi, la FenealUil, insieme con la Federazione Europea delle costruzioni, sta lavorando sul recepimento della nuova Direttiva sull’amianto e sul riconoscimento di nuove malattie professionali continuando a denunciare lo sfruttamento e gli abusi nelle catene dei subappalti, chiedendo una strategia comune a tutti gli Stati dell’Unione che limiti questi strumenti e promuova l’occupazione diretta, così come ribadito il 17 settembre in occasione della manifestazione che ci ha portato a Strasburgo insieme alle federazioni dei trasporti, del commercio e del turismo e degli agroalimentaristi. È necessario istituire un sistema di responsabilità congiunta e solidale dell’intera catena del subappalto e prevedere parità di trattamento normativo ed economico tra tutti lavoratori e le lavoratrici che svolgono lo stesso lavoro, vietare agenzie e intermediari in caso di distacco di lavoratori e lavoratrici e attivare ispezioni più frequenti ed efficaci nei luoghi di lavoro. Infine vogliamo citare il progetto avviato qualche mese fa con l’ItalUil Nazionale e che stiamo portando avanti in tutte le regioni di Italia sulle tutele attive in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali. Nel settore edile le malattie professionali sono, infatti, molto diffuse e serve non solo informare i lavoratori per proteggerli e tutelarli al meglio, ma anche sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema poco conosciuto e studiato nonostante il continuo aumento certificato costantemente dai dati Inail.
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