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Crisi costruzioni

17 luglio 2012 • News

CRISI DELLE COSTRUZIONI – IL PRESIDIO DEL 17 LUGLIO DAVANTI AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

PROVE DI DIALOGO TRA GOVERNO E SINDACATI

I segretari generali di Feneal-Filca-Fillea hanno incontrato il viceministro delle Infrastrutture Ciaccia. Oltre 400 lavoratori edili hanno partecipato al presidio al ministero dello Sviluppo

Video comizio Correale

Il servizio della Uilweb.tv

Piattaforma Feneal Filca Fillea

La rassegna stampa

Le foto del presidio

17.07.2012. “Il viceministro delle Infrastrutture, Mario Ciaccia, ha riconosciuto l’importanza strategica del settore delle costruzioni e si è detto disponibile ad interventi per il suo rilancio, a cominciare da legalità, appalti e infrastrutture”. Lo hanno dichiarato i segretari generali di Feneal-Uil, Antonio Correale, Filca-Cisl, Domenico Pesenti, e Fillea-Cgil, Walter Schiavella, al termine del vertice con il viceministro Ciaccia, nel giorno in cui oltre 400 lavoratori giunti da tutta Italia hanno partecipato a Roma al presidio davanti al ministero dello Sviluppo Economico, organizzato dalle tre sigle per chiedere l’apertura di un tavolo di confronto e l’avvio di misure per il rilancio del settore.

“Le aperture del ministero e del governo costituiscono sicuramente una buona premessa – hanno detto i tre segretari generali – ma se non arriveranno subito i primi risultati da settembre siamo pronti a nuove mobilitazioni su tutto il territorio nazionale. Nei prossimi giorni consegneremo ai ministeri interessati le nostre proposte, che sono alla base della manifestazione nazionale del 3 marzo scorso e comprendono, tra le altre cose, il Durc per congruità, la Patente a punti e l’allargamento degli sgravi fiscali per interventi per la messa in sicurezza dal rischio sismico e l’allentamento selettivo del Patto di stabilità, per consentire ai Comuni virtuosi di fare investimenti e ridare fiato alle piccole e medie imprese. Si tratta di proposte serie e fattibili – aggiungono Correale, Pesenti e Schiavella – con le quali non chiediamo nuove cementificazioni ma uno sviluppo sostenibile e un lavoro regolare e di qualità, per rimettere in moto il settore che dall’inizio della crisi ha perso 400mila addetti, mezzo milione se si considera l’indotto”. Nel corso del presidio i manifestanti hanno anche realizzato un muretto simbolico davanti alla sede del Mise, in via Molise.

 

 

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