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Cassa integrazione

14 maggio 2012 • News

Dal sito Uil

Vai al 40° Rapporto Uil 2012 su cassa integrazione (Dati Aprile)

CASSA INTEGRAZIONE AD APRILE 2012

 

  • VERSO I 3 MILIARDI E MEZZO DI ORE IN 40 MESI
  • SULL’OTTOVOLANTE SU UNA CRISI CHE NON “MOLLA” : IL PRIMO QUADRIMESTRE 2012 IN LINEA CON IL 2011
  • ANCHE CON IL CALO RISPETTO A MARZO (-13%) PREOCCUPANO I DATI IN MOLTE REGIONI
  • NEL SUD SALE SULLE FERITE
  • I POSTI DI LAVORO PROTETTI CON LA CASSA SONO 506.000

 

Il numero delle ore autorizzate di Cassa Integrazione ad Aprile, 86 milioni, seppur in calo su Marzo, conferma che siamo nel pieno della crisi, che essa è generalizzata per settore, diffusa territorialmente e impatta su ogni tipologia d’impresa.

Ciò è dimostrato – sottolinea il Segretario Confederale UIL, Guglielmo Loy –- sia dai dati della cassa in deroga (18 milioni di ore), in linea con i mesi precedenti, sia da come la stessa crisi continui a investire molte imprese in evidente difficoltà. Infatti la cassa ordinaria, in leggero calo, è ancora significativamente utilizzata (46 milioni di ore), accompagnata da una consistente richiesta di cassa straordinaria (20 milioni di ore), strumento di protezione sociale destinato ai lavoratori di imprese al limite del tracollo.

Il termometro di come la crisi colpisca in maniera diffusa emerge dall’analisi territoriale del suo utilizzo: nel calo generale, in 10 regioni si registra, comunque, in controtendenza, un incremento. Tra esse, spicca un’area industriale importante come il Piemonte (+25,3%), ma vi sono picchi importanti in Molise, Valle d’Aosta e nel sud, con un +87% in Calabria,+ 34% in Basilicata.

A livello provinciale non si può non segnalare – continua Guglielmo Loy – che in 38 Province si è registrato un aumento delle richieste ad Aprile rispetto a Marzo, con l’incremento maggiore a Pisa (+1824,2%), seguita da Crotone (+740, 15 %) e Reggio Calabria (+ 669,7%). Anche se più contenuto, il dato di Torino ( + 72,4%), per la sua struttura industriale, non può non preoccupare.

Dall’analisi condotta per settore produttivo, nel quarto mese di quest’anno, seppur in un quadro di generalizzata riduzione, l’industria è il ramo di attività con il più alto numero di richieste (58 milioni di ore), seguita dal commercio (12 milioni), dall’edilizia (9,1 mln) e dall’artigianato (6,9 mln).

Rispetto a marzo vi è una flessione in tutti i settori: nel commercio (-31,3%), nell’edilizia (-19,2%), nell’artigianato (-15,8%) e, sebbene più contenuta, anche nell’industria (-7,8%).

Il dato generale delle ore autorizzate di cassa integrazione dei primi 4 mesi del 2012 – conclude Loy – ci consegna una fotografia sostanzialmente simile al 2011 con una differenza, però, rilevante: al numero dei lavoratori mensilmente a rischio di “cassa integrazione” si devono aggiungere gli oltre 200.000 posti di lavoro persi. A questo dato non può contrapporsi una politica economica che “non vede” nella crescita la vera ricetta da mettere in campo.

Bisogna rimettere al centro il tema del consumo, vero punto debole della nostra economica, agendo innanzitutto sulla leva fiscale.

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