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Arresti in Calabria. Infiltrazioni mafiose nei lavori dell’A3

10 giugno 2010 • News

La Feneal Uil esprime forte apprezzamento a investigatori, polizia e magistratura che hanno condotto gli arresti avvenuti in questi giorni contro le cosche di Palmi, Reggio Calabria, che imponevano tangenti alle imprese appaltatrici e alla fornitura di calcestruzzo.

“Un’operazione cui va tutto il nostro sostegno come sindacato e come cittadini perché riafferma il ruolo dello Stato nel territorio e da forza alle imprese ed ai lavoratori che si battono per poter operare nella legalità” – dichiara Antonio Correale, Segretario Generale FeNEAL UIL.

Le cosche, grazie ad imprese amiche, erano riuscite ad ottenere alcuni lavori di ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria imponendo una tangente del 3% alle imprese appaltatrici e la fornitura del calcestruzzo.

In Calabria, come in molte altre parti d’Italia – prosegue Correale – è necessario sventare il sistema malato attraverso cui intere porzioni di aziende sane vengono escluse dal mercato a vantaggio di imprese colluse con la malavita organizzata. Noi da parte nostra siamo intenzionati a proseguire il lavoro svolto finora con i Protocolli di intesa per far prevalere la legalità e la trasparenza negli appalti e prevenire situazioni di questo genere.”

Labitalia/Adnkronos

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