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Appalti. Allarme Authority su corruzione

22 giugno 2010 • News

DA CDM VIA LIBERA A REGOLAMENTO CODICE CONTRATTI.

Antonio Correale, Feneal Uil: “Non ignorare allarme Authority su corruzione. Utile strumento il Regolamento sul Codice degli Appalti, ma il sindacato andava coinvolto”.

“Il Regolamento sul Codice degli Appalti è sicuramente un utile strumento per gli operatori del settore delle costruzioni e completa un iter normativo altrimenti carente.

Il nostro rammarico è che non si sia data alcuna risposta alle nostre sollecitazioni come sindacato di settore, proprio quando dall’authority arriva un forte allarme per la diffusione della corruzione contro la quale il sindacato resta un baluardo importante.

La denuncia dell’Authority preoccupa perchè non si è solo in presenza di concorrenza sleale che mette all’angolo le imprese oneste, ma perché crea un circuito infernale di malaffare nel quale si insinua la criminalità organizzata e, talvolta, anche , l’usura. Il risultato è un passo indietro per la trasparenza del mercato, ma uno ancora più lungo per le condizioni dei lavoratori e il destino delle opere intraprese. Se sul regolamento non si è tenuto conto del parere del sindacato, anche se per dirla con le parole del Ministro ‘sono state ringraziate, per la fattiva collaborazione, tutte le associazioni di categoria’, ora credo sia giunto il momento di rimettere in piedi un tavolo di confronto per monitorare un settore che già in crisi non può sopportare anche il macigno della corruzione”.

Tuttavia approviamo la sperimentazione del ‘Performance Bond’ che allinea il nostro Paese al resto d’Europa e, al fine di accelerare l’esecuzione delle opere pubbliche, guardiamo con interesse anche al sistema di affidamento del ‘dialogo competitivo’. Ci preme, però, sottolineare come nulla sia stato previsto per rafforzare la responsabilità in solido dell’impresa appaltatrice, né tanto meno si sia provveduto a metter un freno al diffuso sistema dei lavori a misura, che comportano una filiera eccessiva di subappalti con conseguenze gravi sulla dimensione di impresa, nonché sull’odioso sistema della frode “d’identità” a cui sono esposti i lavoratori.”

LA DICHIARAZIONE SU:

Uilweb

Il diario del lavoro

Labitalia

Adnkronos

Apcom

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