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Accordo Produttività

20 novembre 2012 • News

COLLOQUIO CON IL SEGRETARIO GENERALE FeNEAL UIL MASSIMO TRINCI

D. Come valuta l’intesa sulla crescita della produttività e sulla competitività in Italia firmata nella giornata di ieri, 19 novembre, anche dalla UIL ?

R. L’intesa sulla produttività è stata raggiunta dopo una fase abbastanza caotica di trattative e negoziati che, certo, non hanno favorito la comprensione dell’accordo e dei suoi contenuti da parte dei lavoratori. Ma nella sua sostanza posso affermare che è da ritenere positivo in quanto viene confermata la validità del Contratto Nazionale di Lavoro quale garanzia dei trattamenti normativi ed economici per tutti i lavoratori.

D. Cosa, in particolare, valuta positivamente dell’accordo?

R. Sono state sconfitte tutte quelle forze presenti anche nel governo e nelle parti imprenditoriali che volevano cancellare o depotenziare il contratto nazionale del lavoro. In questo senso è molto importante che rimanga, invece, la possibilità di delegare al 2° livello, da parte dei sindacati nazionali, le materie e gli istituti contrattuali. Su questo punto, in particolare, c’è da dire che una parte degli aumenti economici potrà essere destinata alla contrattazione di 2° livello ed, in tal modo, si potrà beneficiare delle misure di detassazione e decontribuzione del salario.

D. Questo accordo contribuirà, secondo lei, alla crescita della competitività del nostro Paese

Questo accordo avrà una sua valenza e sarà veramente esigibile solo se il governo renderà strutturale la detassazione dei premi di produttività, applicando una imposta sostitutiva al 10% dell’IRPEF e delle addizionali sui redditi da lavoro dipendente fino a 40.000,00 € .

Solo a questa condizione l’accordo avrà un senso.

D. Cosa ne pensa della mancata firma della CGIL?

Siamo in presenza di un nuovo accordo non firmato da tutti a causa di un vecchio incomprensibile meccanismo di veti che sopravvive in una parte dello schieramento sindacale. Dopo aver condiviso nella sostanza i punti dell’accordo la CGIL non ha apposto la firma per un problema onestamente inspiegabile nel contesto della trattativa: il rientro della Fiom nel negoziato del contratto nazionale dei metalmeccanici.

Non voglio entrare in merito ai problemi di altre categorie, ma un sindacato mi domando per rinnovare un contratto di lavoro non dovrebbe averlo già firmato? La Fiom non l’ha ancora fatto. In ogni caso non è più accettabile che le contraddizioni di una categoria, che per altro sono del tutto estranee alla nostra, anche se importante come quella dei metalmeccanici, condizioni un negoziato che riguarda l’interno mondo del lavoro.

D. Che riflessi avrà sulla vostra categoria la mancata firma della CGIL?

Per quanto ci compete sappiamo che alle divisioni si deve rispondere con atteggiamento deciso e determinato a sostenere le proprie convinzioni, ma al tempo stesso non smetteremo di essere propositivi ed inclusivi nei riguardi di tutti.

Continueremo, come abbiamo sempre fatto, a cercare sintonie, spazi comuni e convergenze nel lavoro del nostro settore per dare forza a una proposta sindacale unitaria in grado di dare risposte concrete alle difficoltà crescenti e drammatiche dei lavoratori. Ed è quello che stiamo già facendo nella gestione della stagione dei rinnovi contrattuali con la redazione e presentazione di piattaforme unitarie.

ACCORDO  DEFINITIVO – LINEE PROGRAMMATICHE PER LA CRESCITà DELLA PRODUTTIVITà E DELLA COMPETITIVITà IN ITALIA

TESTO DEFINITO DA CGIL CISL UIL – 17.10.2012

 

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