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28° Rapporto Uil sulla cassa integrazione

16 maggio 2011 • News

Riportiamo la nota Uil sul 28° Rapporto che analizza i dati della cassa integrazione di aprile.

Il 28° Rapporto UIL sulla cassa integrazione ha monitorato l’andamento della CIG di Aprile, mese in cui è stata riscontrata una diminuzione delle ore di cassa integrazione richieste dalle aziende, sia rispetto a Marzo 2011 (-10,1%) che allo stesso periodo dell’anno precedente (-19,7%).

Dall’analisi complessiva dei dati è risultato che il Mezzogiorno è l’area del Paese con la minore flessione di ore (rispettivamente una diminuzione dell’1,7% tra marzo ed aprile 2011 e del 9,6% rispetto ad aprile 2010), a fronte di percentuali di diminuzione molto consistenti nelle altre aree del Paese.

L’analisi regionale – ha spiegato Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL – ha mostrato come, a fronte di una discesa complessiva delle ore richieste tra marzo e aprile 2011, in 6 Regioni e nella Provincia Autonoma di Trento vi sia stata, invece, una crescita di ore che ha registrato il picco più alto in Molise (+433%). La più forte riduzione di ricorso all’ammortizzatore sociale è stata riscontrata nella Provincia Autonoma di Bolzano (-68,7%). In valori assoluti, il primato della Regione con il maggior numero di ore autorizzate continua a essere la Lombardia (23,5 milioni).

Secondo lo studio Uil, ad Aprile sono 40 le Province in cui si è registrato un aumento del ricorso allo strumento di sostegno al reddito rispetto a marzo 2011. L’aumento maggiore si è riscontrato a Isernia (+1.059,5%). Reggio Calabria, viceversa, è risultata la Provincia con la più forte contrazione (-84,7%). Torino continua ad essere, invece la Provincia che più utilizza la cassa integrazione con oltre 13 milioni di ore nel mese di Aprile.

Tra i settori produttivi, anche ad Aprile, l’industria è stata il ramo di attività con il più alto numero di ore complessivamente autorizzate (68,2 milioni) e con la maggiore richiesta di cassa in deroga (15 milioni di ore). Tutti i settori produttivi sono stati interessati dalla diminuzione delle ore di cassa integrazione rispetto a marzo, in particolar modo il commercio (-28,7%).

Segnale non positivo quello dell’aumento della cassa integrazione in deroga nel solo settore dell’edilizia (+42%). Un dato che mostra la persistente crisi del settore.

Anche l’analisi condotta sul I Quadrimestre 2011 segnala una flessione complessiva delle ore autorizzate rispetto allo stesso periodo del 2010. Occorre però evidenziare come, tra le macro aree, il Mezzogiorno sia il solo a presentare un lieve aumento di richieste (+1,9%) a fronte di una consistente diminuzione che ha interessato il Nord (-29,3%) e il Centro (-11,7%). Ciò evidenzia come il Sud sia il territorio con la più lenta ripresa.

La Regione che nel I quadrimestre 2011 ha assorbito la più alta percentuale di ore complessivamente autorizzate è la Lombardia (24,8% pari a 80,6 milioni di ore), mentre a livello provinciale Torino ha un’incidenza del 10,9% (pari a 35,5 milioni di ore).

In conclusione, ha commentato ancora Loy, dall’analisi dei dati riferiti ad Aprile è possibile stimare un coinvolgimento di circa 542 mila lavoratori. Si tratta, tuttavia, di un dato grezzo calcolato sulle ore autorizzate e considerando i lavoratori come in cassa integrazione a zero ore.

Per conoscere il reale utilizzo dell’ammortizzatore sociale occorrerebbero dei dati più esaurienti che a tutt’oggi non sono noti, quali quelli del tiraggio di ore scorporato per gestioni e per territori. Ciò permetterebbe di monitorare più nel dettaglio sia l’effettivo utilizzo dello strumento che le risorse effettivamente spese per la cassa integrazione in deroga recentemente prorogata anche per il biennio 2011-2012 con l’Accordo Stato-Regioni.

I dati del quarto mese del 2011, seppur ancora lontani da quelli di una situazione “pre crisi”, potrebbero comunque far sperare in una leggera ripresa del sistema produttivo, laddove le ore continuassero a scendere anche nei prossimi mesi.

Resta da affrontare il problema di un Mezzogiorno, che oltre alle già note problematicità di alti tassi di disoccupazione e di sommerso, mostra anche le più forti difficoltà di ripresa produttiva, come dimostra l’analisi dei dati sulla cassa integrazione.

E’ per invertire tale tendenza, dunque, che occorre agire soprattutto in questa area del Paese con un mix di strumenti che non solo garantiscano il mantenimento dei posti di lavoro, ma che incentivino le imprese ad assumere (attraverso, ad esempio, il credito di imposta occupazione) e che riducano il troppo elevato tasso di disoccupazione giovanile con l’attuazione di percorsi di formazione e lavoro che vedono nel contratto di apprendistato il più efficace strumento di accesso all’occupazione.

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