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21 settembre 2012

21 settembre 2012 • News

21 settembre 2012

COMITATO CENTRALE FeNEAL UIL

Eletto il nuovo Segretario Generale: Massimo Trinci.

“Momento drammatico per il settore. Scomparsi in un semestre 240 mila posti di lavoro e 45 mila imprese. Crollata di due miliardi la massa salariale. Il Governo non tratti il settore come se fosse un parente povero. Anche l’edilizia (come la Fiat) è decisiva per il futuro industriale dell’Italia.”

Il Comitato Centrale della Feneal Uil, che ha riunito, il 21 settembre scorso a Roma, alla presenza del Segretario Generale della Uil Luigi Angeletti, 150 delegati da tutta Italia, ha nominato in mattinata Massimo Trinci Segretario Generale dopo la scomparsa del segretario Antonio Correale che ha guidato con dedizione e passione il sindacato negli ultimi tre anni.

Trinci ha ricordato “l’impegno appassionato di Tonino Correale nella realizzazione di un sindacato autonomo ed in grado, anche in fasi di crisi, di camminare a testa alta senza chiudersi in se stesso. Un riformismo concreto ma forte di valori veri, mai ostentati, sempre praticati con onestà e coerenza”.

Massimo Trinci, 61 anni, ha mosso i suoi primi passi nel sindacato metalmeccanici dove ha operato dal 1974, in seguito dall’ 82 è stato chiamato a lavorare alla Uil Nazionale come coordinatore dell’ufficio politico e contrattuale fino al suo approdo in Feneal nel 1986, dove ha ricoperto l’incarico di segretario responsabile della contrattazione prima per il settore legno e dal 2002 fino ad oggi per edilizia, cemento e lapidei.

Nel corso del suo intervento Massimo Trinci ha descritto la fase drammatica che sta attraversando il settore edile fornendo gli ultimi ed allarmanti dati sull’ occupazione: “le cifre del 2012 sono terribili – ha spiegato. – Nel primo semestre i dati provenienti dalla casse edili parlano di 240 mila posti di lavoro bruciati dalla crisi, 45 mila imprese hanno chiuso i propri cantieri. Non solo: la perdita in termini di massa monetaria tocca i 2 miliardi di euro: come potranno mai ripartire occupazione e consumi con questa debacle? Complessivamente possiamo stimare che ormai la perdita di posti di lavoro tocchi le 600 mila unità.’ ‘ Il Governo – ha aggiunto Trinci – non può trattare il settore come se fosse un parente povero al quale basta una pacca sulle spalle. Il futuro industriale del paese è fatto certo dal mantenimento di posizioni strategiche: ma ignorare che anche l’edilizia fa parte di questo futuro è un autogol clamoroso ed un errore non scusabile. Chiediamo allora che si faccia chiarezza. Tocca al Governo spiegare come si possa riuscire ad invertire una tendenza che sta distruggendo lavoro, professionalità e redditi, come senza che nessuno alzi un argine degno di questo nome”.  Trinci ha poi sottolineato che anche il sindacato in una fase così complessa deve sapersi riorganizzare e trovare una nuova sintonia con i lavoratori ed il territorio, affrontando sfide innovative e senza temere di dovere sottoporsi a prove impegnative.

La rassegna stampa

Ansa, Adnkronos, Il diario del lavoro, Agi

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