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10° Rapporto Uil su cassa integrazione

17 novembre 2014 • News

LAVORO: UIL, IN PRIMI 10 MESI QUASI 1 MLD ORE CIG, BOOM A OTTOBRE 
è il secondo mese più ‘cassintegrato’ da inizio crisi

Roma, 17 nov. (Labitalia) – Nei primi 10 mesi del’anno sono quasi un
miliardo le ore autorizzate di cassa integrazione, proprio come negli
anni peggiori della crisi. E ottobre, addirittura, con oltre 118 ore
autorizzate di cig, è stato il secondo mese più ‘cassintegrato’
dall’inizio della fase recessiva. E’ questo lo scenario che tratteggia
il decimo Rapporto della Uil sulla cassa integrazione. Numeri che,
come evidenzia il il segretario confederale Guglielmo Loy, danno
“plasticamente, l’immagine drammatica di un paese che, come al gioco
dell’oca, ritorna alla casella di partenza”.

“In questo percorso all’indietro – sottolinea Loy – sono stati
lasciati sul campo oltre 1 milione di posti di lavoro, si sono
registrati 2 milioni di avviamenti al lavoro in meno e il quasi
dimezzamento delle assunzioni stabili. Ed altrettanto inesorabilmente,
il parallelo ‘no pil’ (cioè la non crescita economica e produttiva)
‘no jobs’, va ormai in automatico”.

Nel dettaglio, come emerge dal Rapporto della Uil, nel mese di ottobre
sono state autorizzate, oltre 118 milioni di ore di cassa
integrazione, con un aumento del 13,2% rispetto a settembre. Ad
ottobre sono stati salvaguardati oltre 695 mila posti di lavoro. Sono
aumentate, rispetto a settembre, le ore richieste di cassa in deroga
(+76,8%) e di straordinaria (+1,8%), a fronte di una diminuzione della
cassa integrazione ordinaria (-7,5%). In valori assoluti, la cassa
integrazione straordinaria ha assorbito il maggior quantitativo di ore
mensili (65,5 milioni di ore), seguita dalla cassa in deroga (32,8
milioni) e dalla ordinaria (circa 20 milioni).

I dati per macro area, evidenziano come l’aumento della
cassa integrazione tra settembre e ottobre 2014, abbia investito in
misura maggiore il Centro (con un incremento del 52,8%), seguito dal
Mezzogiorno (+10,7%) e dal Nord (+1,4%). In valori assoluti, nel Nord
si è concentrato il maggior quantitativo di ore di cig (64,7 milioni),
seguito dal Centro (30,8 milioni) e dal Mezzogiorno (22,7 milioni). In
11 Regioni si è registrato un aumento di ore richieste (l’incremento
maggiore nel Lazio: +179,6%). In valori assoluti, la Lombardia è stata
la Regione con il maggior numero di ore autorizzate ad ottobre (28,5
milioni). Le richieste di cassa integrazione sono aumentate, tra
settembre ed ottobre di quest’anno, in 57 Province. Il maggior
incremento a Vibo Valentia (+1.028,9%), seguita da Frosinone
(+1.024,9%), Caltanissetta (+419,1%), Lodi (+411,4%) e Genova
(+300,4%). In valori assoluti, le prime 5 Province che hanno
registrato il maggior quantitativo di ore richieste a ottobre sono
state: Milano (10,5 milioni di ore), Frosinone (9,8 milioni), Torino
(7,6 milioni), Roma (6,2 milioni) e Napoli (5,7 milioni).

In riferimento ai settori produttivi, l’industria ha assorbito il
maggior numero di ore richieste a ottobre (79,9 milioni), seguita dal
commercio (19,5 milioni), dall’edilizia (10,8 milioni di ore) e
dall’artigianato (7,8 milioni). Tra settembre ed ottobre, le richieste
di ore di cassa integrazione da parte delle aziende hanno registrato
un aumento in tutti i principali rami di attività, ad eccezione
dell’edilizia che ha subito una contrazione del 4,1%. L’incremento
maggiore di ore richieste nell’artigianato (+96,2%), seguito dal
commercio (+75,5%) e dall’industria (+2,6%).

Del miliardo di ore autorizzate di cig nei primi 10 mesi, il 58% (543
milioni di ore) e’ stato assorbito dalla cassa straordinaria. Tra
gennaio e ottobre la cassa integrazione ordinaria ha raggiunto 210
milioni di ore. Discorso a parte si deve fare per le ore autorizzate
della cassa in deroga il cui numero è fortemente condizionato sia
dalla prolungata contrazione delle risorse disponibili, sia
dell’effetto dei nuovi criteri, restrittivi, che il governo ha
individuato nei mesi scorsi. Nel 2014, mensilmente, la cassa
integrazione sta contribuendo, comunque, a mantenere in vita 551 mila
unità di lavoro delle quali circa 109 mila tutelate dalla cassa in
deroga (184,6 milioni di ore autorizzate). Realtà tutelate, appunto,
grazie a questo specifico e emergenziale strumento.

Con questi dati si profila un coinvolgimento, con varia
intensità, di oltre 1,5 milioni di persone, quasi il 10% dei
lavoratori dipendenti del nostro Paese. “La necessaria terapia d’urto,
fatta di lotta alla spesa pubblica impropria e non necessaria, la
riduzione ancor più radicale delle tasse per chi ha reddito fisso, il
recupero di risorse dalla lotta all’infedeltà fiscale, sgravi mirati e
selettivi per le imprese che investono, mostra il passo”, denuncia
Loy. “Nello stesso tempo la protezione per il ‘lavoro a rischio’ si
sta restringendo (minore copertura per la cassa e mobilita in deroga,
già celermente e irresponsabilmente attuata dal Governo) o, peggio, si
ridurrà se non si modificano gli intendimenti del Governo, descritti
nel Jobs Act anche per l’assenza di un’adeguata copertura finanziaria
per gli ammortizzatori sociali per il 2015”.

“E’ sbagliato, e forse irresponsabile – conclude Loy – che nel pieno
della tempesta che si sta abbattendo sull’occupazione si pensi di
ridurre temporalmente ed economicamente lo strumento che fa da argine
alla disoccupazione: la cassa integrazione in generale e quella
straordinaria in particolare. Forse il Governo non si è reso conto,
oppure vive nel pianeta delle fiabe, che proprio le richieste di cassa
straordinaria sono in forte crescita come testimoniano i dati di
ottobre. Il Parlamento e il Governo farebbero bene a ripensare a
questa scelta”.

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