Nuovi dati INAIL
L’allarmante aumento di infortuni e morti sul lavoro. Solo nei cantieri del settore edile 41 morti, secondo l’Inail, nel primo quadrimestre.
Mentre continua il confronto con il Ministero del Lavoro sul decreto attuativo sulla patente a crediti, quella che le imprese che operano nei cantieri temporanei o mobili dovranno avere dal prossimo 1° ottobre, l’Inail pubblica i dati sugli infortuni denunciati nei primi 4 mesi di quest’anno.
In particolare, proprio nei cantieri del settore edile, nel primo quadrimestre, hanno perso la vita 41 lavoratori e lavoratrici, più del doppio rispetto alle 18 vittime dello stesso periodo dell’anno precedente.
Se da una parte, la Uil chiede di introdurre nel nostro ordinamento l’omicidio sul lavoro, dall’altra, ancora troppo spesso, sentiamo associazioni datoriali che si preoccupano solo dell’eventuale chiusura delle loro imprese, come se il vero problema fosse quest’ultimo e non, piuttosto, il dramma delle morti sul lavoro: complessivamente, nei primi 4 mesi dell’anno, sono morti 268 lavoratrici e lavoratori. A questi dati si aggiungono quelli delle denunce degli infortunati (193.979) e delle malattie professionali (30.299).
Sia le morti che gli infortuni sono in allarmante aumento e sappiamo che i dati Inail non sono rappresentativi di tutto il mondo del lavoro.
Sono necessarie, dunque, azioni forti e immediate che devono portare a una presa di responsabilità netta, certamente da parte delle Istituzioni e di tutte le parti sociali, ma anche delle imprese che dovrebbero preoccuparsi di tutelare la salute e la vita dei loro dipendenti, piuttosto che temere controlli e sanzioni.
Chi vìola la normativa sulla salute e sicurezza e si rende responsabile della morte di un lavoratore o di una lavoratrice deve essere condannato per il reato di omicidio sul lavoro. Su questo la Uil non transige e chiede che il reato venga istituito.
Roma, 3 giugno 2024 – Ivana Veronese Segretaria Uil
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