Intervista di Panzarella al Diario del Lavoro
Catasto, Panzarella (Feneal): la proposta di Giorgietti è una vendetta contro il superbonus
“La proposta del ministro Giorgietti di rivedere la rendite catastali per gli immobili che hanno usufruito delle detrazioni del superbonus non solo è una vendetta contro la misura ma, soprattutto, una possibile stangata contro i proprietari di case, che in Italia sono l’80% dei cittadini, la maggior parte lavoratori dipendenti che hanno patito in questi anni il peso dell’inflazione”. È questo il giudizio di Vito Panzarella, segretario generale della Feneal, il sindacato degli edili della Uil.
Segretario cosa non la convince delle parole del ministro dell’Economia?
È una proposta, al momento, molto fumosa e poco chiara. Quando ho letto che sarebbe aumentata l’Imu sulla prima casa mi sono sorpreso perché le prime case non pagano l’Imu. Inoltre esiste già una legge che impone, a seguito della ristrutturazione di un immobile, la comunicazione al catasto che ne aggiorna la rendita. Quello che mi viene da pensare è che questa norma non abbia funzionato nel raccogliere nuove risorse. Ora capisco che il governo sia a corto di denari per la finanziaria e che questo richieda dei sacrifici, ma non li possono fare sempre gli stessi.
La difesa della casa è sempre stata anche un totem della politica del centro-destra.
Esattamente, quindi non mi meraviglierebbe una certa ritrosia da una parte della maggioranza. Inoltre il governo si è sempre vantato di essere coerente con le promesse fatte, e non mi pare che nei programmi elettorali ci fossero interventi di tassazione sulla casa.
La proposta, se andasse in porto, potrebbe rappresentare un nuovo ostacolo per l’attuazione della direttiva europea sulle case green?
Se la prospettiva per i cittadini che decidono di apportare migliorie sotto il profilo della sostenibilità e dell’efficientamento energetico alle proprie abitazioni è quella di vedersi aumentare le tasse questo ha un effetto deterrente. La direttiva europea è una strada che non possiamo non percorrere. Ovviamente si possono ridiscuterne i tempi, le modalità di attuazione, capire chi vi deve contribuire, ma non si può eludere. Il 40% della Co2 che produciamo viene dalle nostre case.
Secondo lei la parabola politica del superbonus che cosa ci racconta?
Che è mancata una visione politica del paese. Il sindacato è sempre stato consapevole dell’impatto della misura sulle casse dello stato. Per questo abbiamo avanzato diverse proposte per rivederlo, riducendo progressivamente la percentuale, legandolo al reddito delle famiglie e indirizzarlo verso gli immobili popolari, con una classificazione più bassa, che necessitano di maggiori interventi. Non siamo stati ascoltati. Vorrei anche ricordare che quando le forze che compongono il governo erano all’opposizione non si sono sollevate contro il superbonus. Mi rendo conto che quando da opposizione si diventa maggioranza la prospettiva cambia e che bisogna far quadrare i conti. Ma ci sono altri modi per farlo. C’è poi anche un tema di legittimità della norma che è venuta meno. Il superbonus ha subito, all’incirca, 56 modifiche. Cittadini e imprese come possono fidarsi di una legge se questa viene continuamente stravolta?
Da quando il superbonus è stato abolito avete riscontrato un andamento diverso del settore?
Dai dati raccolti dalle nostre casse edili in alcuni territori stiamo registrando un rallentamento. Il Pil nazionale è in frenata, e da una stima di crescita dell’1% si è scesi allo 0,8%. Negli anni post covid, durante i quali le percentuali erano ben più alte, una spinta significativa alla ripresa è venuta dalle costruzioni.
Tommaso Nutarelli
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