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Il contributo delle costruzioni all’uscita dalla crisi

29 settembre 2011 • News

Un “Patto” con amministratori locali e regionali, un’alleanza operativa basata su tre proposte per rilanciare lo sviluppo, nel segno del rigore dei conti e con l’obiettivo di riavviare l’economia attraverso il volano delle costruzioni.

Questo è il tema al centro dell’incontro che si terrà il 5 ottobre prossimo alla fiera MADE expo di Milano tra gli Stati Generali delle Costruzioni ed i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e dell’Anci, con l’obiettivo di costruire una iniziativa comune volta a sollecitare l’assunzione di misure efficaci ed urgenti per la crescita, assenti nella recente manovra di stabilizzazione finanziaria e senza le  quali si rischia di peggiorare la condizione di grave crisi del paese.

Convinti che le costruzioni possano essere un fattore strategico per rilanciare l’ economia e fungere da volano per un nuovo sviluppo,  consapevoli della necessità che la crisi vada affrontata con interventi concreti e non con i provvedimenti – annuncio che hanno segnato gli ultimi tre anni, gli Stati Generali delle Costruzioni si rivolgono dunque a chi governa i territoriper costruire una proposta comune articolata sulle direttrici della riqualificazione urbana, della crescita, della qualità del lavoro e dell’impresa.

La prima proposta degli Stati Generali punta su una visione strategica, una cultura sistemica della trasformazione e riqualificazione urbana in chiave sostenibile che guardi al medio–lungo termine, stimolando gli investimenti, selezionando le imprese, sostenendo l’acquisto da parte di soggetti deboli e favorendo la crescita di un mercato degli affitti non speculativo.

Gli Stati Generali chiedono inoltre di favorire la crescita attraverso gli investimenti e creando occupazione, introducendo da subito un metodo sistematico di valutazione della spesa pubblica che consenta di liberare risorse. Necessario quindi rendere operativo il “Piano delle opere prioritarie”, rendere disponibili i 3,4 miliardi di euro previsti per opere medio–piccole e accelerare quella parte del “Piano Sud” relativa a piccole opere nell’ambito della riprogrammazione dei Fondi FAS per 7,4 miliardi di euro. Nel settore delle opere pubbliche occorre percorrere la strada della maggiore efficienza, regolarità e trasparenza degli appalti pubblici e rompere il meccanismo dei mercati protetti favorendo un processo di liberalizzazione.

Infine gli Stati Generali propongono di incentivare la produttività delle imprese intervenendo sulla loro strutturazione, sulla loro crescita e capitalizzazione con idonee misure legislative e fiscali, rafforzare i processi di qualificazione delle imprese e ridurre il costo del lavoro introducendo un più adeguato sistema di decontribuzione e detassazione, combattere la precarietà e favorire la stabilità occupazionale, la qualità del lavoro e la formazione professionale, contrastare l’irregolarità e l’illegalità.

 

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