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Dati Istat su costruzioni

20 gennaio 2015 • News

Per il segretario generale FENEALUIL Vito Panzarella “le misure finora adottate dal governo continuano ad essere del tutto insufficienti  di fronte ad una crisi come quella che ha colpito il settore edile.” I dati sulla produzione nelle costruzioni, diffusi ieri dall’Istat, continuano a mostrarlo. Nel mese di novembre 2014 l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni ha registrato un calo del 4,5% rispetto a ottobre. Nella media dei primi undici mesi dell’anno la produzione nelle costruzioni è diminuita del 7,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “C’è dunque bisogno di investire come ha sottolineato ieri Barbagallo, ma ciò, – ribadisce Panzarella  – deve avvenire in una logica di sviluppo del settore diversa dal passato. Per anni  il settore è vissuto al disopra delle sue possibilità, utilizzando modelli di sviluppo e di produzione che oggi non reggono più e che non ritorneranno, questo deve essere chiaro a tutti. Occorre invece –  spiega – una nuova visione per ricucire le periferie, ridisegnare le città rispondendo ai bisogni sociali, un grande piano di messa in sicurezza del territorio e di opere infrastrutturali con un’attenzione decisa sulla sicurezza e la qualitàSiamo convinti – aggiunge –  che i modelli di sviluppo per uscire in modo definitivo dalla recessione ci siano e che il paese abbia bisogno di migliorare la sua efficienza di sistema con investimenti basati su priorità chiare e decise ed adeguati percorsi di partecipazione delle istituzioni e delle comunità locali, ma la vera priorità deve restare la contrapposizione fra le opere utili e necessarie al paese e le opere utili solo alla speculazione o al malaffare. Questo governo – conclude il segretario  – come i precedenti del resto, rispetto al nostro settore continua a metter in campo le medesime ricette: riduzione degli investimenti pubblici, deregolamentazione del mercato, della struttura di impresa e del lavoro,  indebolimento dello stato sociale, riportando  analoghi risultati che non aiutano il settore ad uscire dalla crisi ma piuttosto ad affondarlo ancora di più.”
COSTRUZIONI: ISTAT, A NOVEMBRE PRODUZIONE -4,5% SU MESE, -7,9% SU ANNO =

Roma, 19 gen. (Labitalia) – ”Nel mese di novembre 2014 l’indice
destagionalizzato della produzione nelle costruzioni ha registrato un
calo del 4,5% rispetto a ottobre. Nella media del trimestre
settembre-novembre l’indice è diminuito del 2,1% rispetto ai tre mesi
precedenti”. E’ quanto rileva l’Istat.

”L’indice corretto per gli effetti di calendario a novembre 2014 è
diminuito in termini tendenziali del 7,9% (i giorni lavorativi sono
stati 20 come a novembre 2013). Nella media dei primi undici mesi
dell’anno la produzione nelle costruzioni è diminuita del 7,1%
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”, prosegue l’Istat.

”A novembre 2014 l’indice grezzo ha segnato un calo tendenziale del
7,8% rispetto allo stesso mese del 2013. Nella media dei primi undici
mesi dell’anno la produzione è diminuita del 7,6% rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente”, conclude l’Istat.

 

COSTRUZIONI: BARBAGALLO, DATI SU PRODUZIONE PESSIMI, SERVONO INVESTIMENTI =

Roma, 19 gen. (Labitalia) – “I pessimi dati relativi alla produzione
nel settore delle costruzioni confermano, purtroppo, tutte le nostre
preoccupazioni: mentre il Governo parla di ripresa, i numeri lo
smentiscono. Con questo Jobs Act, che è solo propaganda, si continua a
discutere di norme sui licenziamenti e nulla si attua, invece, per far
riprendere concretamente l’economia”. Lo afferma il segretario
generale della Uil, Carmelo Barbagallo nel corso di un seminario
interno di approfondimento sulle nuove norme relative al mercato del
lavoro, commentando i dati diffusi dall’Istat.

“Ritorniamo sempre sullo stesso punto: servono investimenti pubblici e
privati, ma – ha proseguito Barbagallo – quelli previsti dal piano
Junker sono aleatori e, comunque, insufficienti. Ecco perché dobbiamo
puntare a organizzare una manifestazione di carattere europeo per dire
sia al nostro Governo sia a Bruxelles che non vogliamo morire di
stabilità e austerità”.

Il leader della Uil ha richiamato l’attenzione anche sul tema della
contrattazione. “Mentre la deflazione fa ristagnare l’economia,
l’incremento della tassazione locale penalizza, in particolare, i
lavoratori dipendenti e i pensionati. Dobbiamo, dunque, riprendere il
filo del ragionamento unitario – ha concluso Barbagallo – anche per
avviare una serie di iniziative che rilancino la contrattazione tanto
nel settore pubblico quanto in quello privato.”

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