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Time For Change

11 maggio 2017 • cemento, News

Per il settore del cemento è tempo di cambiare, ne sono convinti i sindacati delle costruzioni di Cgil Cisl Uil, che oggi hanno illustrato le loro proposte in un Convegno dal titolo “4.0 Time for Change: innovazione, sostenibilità, economia circolare. Un nuovo ciclo del cemento è possibile?”, che si è svolto al Centro Congressi Frentani di Roma, con la partecipazione del Ministro Poletti.

Il convegno, presieduto da Fabrizio Pascucci – Segretario Nazionale FENEALUIL, si è focalizzato sulla necessità di rilanciare e tutelare il settore cemento, strategico per l’edilizia e per l’economia di tutto il Paese.  “Cambiare modello è necessario soprattutto dopo la lunga crisi che il settore ha subito e che purtroppo non ha ancora dispiegato tutti i suoi effetti negativi.”

Ai lavori sono intervenuti Roberto Carrara – collaboratore Legambiente e Giovanni Ricci Curbastro Direttore Federmaco, mentre la relazione con le proposte sindacali è stata affidata a  Gianni Fiorucci segretario nazionale della Fillea che ha spiegato come il settore sia in piena tempesta da otto anni. “Ora occorre tracciare una nuova rotta, dove tutti gli attori – istituzioni e parti sociali – condividano proposte concrete per portare il settore fuori dalla crisi dando vita ad nuovo ciclo del cemento all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità, attraverso un modello di economia circolare, non solo come soluzione al problema, ma anche come opportunità di sviluppo generale.”

Lo scenario del settore è desolante: continua a calare la produzione nel mondo, anche se in Europa nel 2015 per la prima volta si è tornati al segno positivo, con un debole +0,9, mentre in Italia si conferma un calo superiore alla media mondiale. Impietoso il dato: dai 47 milioni di tonnellate prodotte nel 2008 siamo passati a 19 del 2015.

Per Feneal Filca Fillea “occorre fare presto ed intervenire per orientare i processi in atto, programmare il futuro del cemento, che per i sindacati viaggia lungo tre linee di intervento: il rilancio delle costruzioni come leva di sviluppo del settore e dell’economia in generale; una politica industriale a difesa del sistema produttivo cementiero italiano che spinga le imprese ad investire in ricerca e innovazione;  la definizione per il settore dello stato di “crisi complessa”, con l’attivazione di politiche del lavoro attive e passive che accompagnino meglio i processi di rilancio, riconversione,  riorganizzazione e gestione degli esuberi.

E’ necessario rilanciare una politica industriale a difesa del sistema produttivo cementiero italiano, perché “se la sfida è ricostruire il paese, – ha aggiunto Fiorucci a nome delle tre sigle – possiamo permetterci di indebolire l’industria  italiana del cemento?  Possiamo correre il rischio che il cemento, cioè il materiale principale che ci servirà per questo grande investimento nel futuro, possa non essere più prodotto e controllato in Italia o da aziende italiane?”

Secondo i sindacati “per difendere e rilanciare l’industria del cemento italiana occorre l’impegno di tutti. In primo luogo – si legge nella relazione – delle aziende, che devono fare la loro parte, continuando ad investire in ricerca e innovazione, agganciando le opportunità offerte da Industria 4.0 dei super ammortamenti e delle Istituzioni “il Governo – affermano – deve riconoscere che il settore del cemento è strategico, la crisi è complessa e quindi necessita di strumenti straordinari. ” Proprio per questo, aprofittando della presenza del Ministro Poletti che ha dichiarato la disponibilità del suo Ministero nel corso della tavola rotonda, moderata da Giorgio Pogliotti – Sole 24 ore, con il Segretario Filca Cisl Franco Turri, i sindacati hanno chiesto l’attivazione di un tavolo permanente di confronto interministeriale tra Ministero dello sviluppo economico, del lavoro, dell’ambiente, che tenga dentro tutte le questioni affrontate in termini di difesa del lavoro e di rilancio dell’occupazione.”

Infine i sindacati hanno ricordato la mobilitazione degli edili che si terrà in varie piazze italiane il 25 maggio su contratto, lavoro e pensioni.

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