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lavoratori

Civiltà di Cantiere intervista M. Trinci

27 novembre 2015 • INTERNAZIONALE, News

Massimo Trinci eletto vice-presidente del Sindacato europeo delle costruzioni

L’intervista di Civiltà di Cantiere
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Con 76 organizzazioni in 34 paesi, il Sindacato europeo delle costruzioni (Fetbb-Efbww) rappresenta circa 2 milioni di operatori dell’industria edile nello spazio comunitario e non solo. In questi giorni è in corso a Varsavia la dodicesima assemblea generale della Federazione, durante la quale sono stati eletti i nuovi membri della presidenza. Dopo la presidenza di Domenico Pesenti della Filca-Cisl, in carica dal 2011, anche questa volta un membro proviene dal mondo sindacale italiano. Massimo Trinci, della FenealUil, è stato infatti eletto vice-presidente insieme al belga Robert Verteneuil e al tedesco Dietmar Schäfers. Nuovo presidente è invece Johan Liedholm, svedese. Le sfide che l’organizzazione sta affrontando sono quelle dell’intero settore delle costruzioni, sempre più interconnesso sul piano internazionale dalle dinamiche del mercato e dai programmi comunitari di riconversione verso il costruire sostenibile, salubre e sicuro. In una nota, la FenealUil si complimenta con il proprio dirigente per l’importante risultato: “Merito dell’impegno profuso negli anni a livello internazionale – ha sottolineato il segretario generale Vito Panzarella – e che rappresenta un riconoscimento per tutto il sindacato delle costruzioni e del legno, in particolare per la FenealUil. Un ulteriore importante risultato dopo l’elezione di Visentini alla Presidenza del Ces”. Trinci, che nel passato aveva ricoperto la carica di presidente del comitato legno e di vicepresidente del comitato edilizia, ha ringraziato tutti ricordando l’amico e collega Pompeo Naldi, scomparso qualche anno fa, e con il quale – ha dichiarato – aveva condiviso “Tante battaglie proprio lavorando per il sindacato europeo”.

Trinci, intervistato da Civiltà di Cantiere, ha voluto sottolineare come le nuove sfide che da qui al 2020 attendono il mondo del lavoro e il settore dell’edilizia in generale, rappresentano un incentivo ad aumentare la cooperazione internazionale tra operatori e stakeholder. Il nuovo orizzonte è infatti la strategia europea per una riconversione “verde” del settore, centrata su energie rinnovabili, nuovi modelli di edificazione e una migliore qualità del lavoro, messa a rischio dai meccanismi di dumping ancora diffusi nell’Ue: “Il problema principale da affrontare innanzitutto, per risolvere molte delle questioni relative alla legislazione sul lavoro in Europa, è la mancanza di coordinamento tra le diverse politiche nazionali, limitando azioni più generali che servirebbero a creare regole, trattamenti e tutele uguali per tutti i lavoratori nell’Unione europea. C’è bisogno di un maggiore coinvolgimento dei sindacati nazionali da parte dei governi, perché si possa incidere positivamente sulle azioni che la Commissione europea può mettere in campo per migliorare le condizioni dei lavoratori. La Fetbb crede fermamente che il mercato interno europeo ha un futuro solo se si investe nel lavoro innovativo e sostenibile, e in imprese che si avvalgono della professionalità dei lavoratori, al servizio dei consumatori con un rapporto corretto con i fornitori”.

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