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Aziende sequestrate alle mafie

9 maggio 2013 • News

A Palermo Feneal Uil Filca Cisl Fillea Cgil consegnano lettera di intenti e chiedono maggiore sinergia tra i tutti soggetti coinvolti.

E’ stata consegnata oggi, in un incontro a Palermo con il Presidente dell’Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, una lettera d’intenti di Feneal Uil Filca Cisl e Fillea Cgil in materia di aziende sequestrate alle mafie, con cui i sindacati chiedono di rafforzare la collaborazione tra le organizzazioni sindacali territoriali e regionali el’Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo. Sinergie che per il sindacato possono contribuire ad “al fine – si legge nel testo – di contribuire ad affrontare le tante problematiche che un sequestro d’impresa pone fin dal giorno della sua esecuzione, con l’obiettivo di ridurre al massimo i contraccolpi produttivi, economici ed occupazionali derivanti dal sequestro delle aziende, ed affrontando i temi relativi alle attività produttive, occupazionali e di organizzazione del lavoro di quelle imprese con gli strumenti previsti dai CCNL e dalle leggi vigenti.”

Nella lettera i segretari nazionali Donato Bernardo Ciddio (Feneal Uil), Salvatore Scelfo (Filca Cisl), Salvatore Lo Balbo (Fillea Cgil) ricordano che secondo la Relazione della Commissione Antimafia Nazionale al 29 febbraio 2012 sono 6.035 le imprese sequestrate in tutta Italia, ma di queste, oggettivamente, nemmeno l’1% a fine percorso è attiva e rilevano come “la positiva attività della magistratura e delle forze dell’ordine, che da oltre trent’anni sequestrano beni e imprese a presunti mafiosi, si scontra con i risultati finali delle confische e delle conseguenti assegnazioni.” Per Ciddio, Scelfo e Lo Balbo “il sequestro delle aziende, la loro bonifica legale ed economica rappresenta un momento rilevante per liberare i territori e le persone che vi lavorano dalla tirannia mafiosa . Per questi motivi – scrivono – siamo consapevoli che la lotta culturale, economica e repressiva alle mafie debba essere condotta con maggiore incisività, efficienza ed efficacia, ed anche con una maggiore sinergia tra i soggetti dell’antimafia istituzionale, sociale ed economica.”

Feneal Filca Fillea ritengono che “valutata positivamente da parte degli organi preposti la “continuità produttiva”, si possa e si debba predisporre congiuntamente il “piano industriale” che programmi l’attività produttiva dell’azienda al fine di procedere alla ristrutturazione e alla riconversione della stessa perseguendo pienamente i principi di legalità e di corretta competizione economica.” “Questo percorso – concludono i segretari nazionali – oltre a sviluppare sinergie comuni nell’affrontare uno scenario ancora tutto da scoprire, siamo certi che contribuirà ad incrementare le possibilità di “vita” delle imprese, di futuro per le lavoratrici e per i lavoratori e di sviluppo per i territori interessati.”

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