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Assemblea Nazionale Feneal Filca Fillea

6 ottobre 2011 • News

EDILIZIA

ASSEMBLEA NAZIONALE FENEAL FILCA FILLEA:

INTOLLERABILE IL RITARDO SUGLI INTEGRATIVI TERRITORIALI .

LA CRISI NON GIUSTIFICA L’ATTEGGIAMENTO DILATORIO DELLE CONTROPARTI

3.10.11. Inequivocabile il messaggio uscito stamane dall’Assemblea Nazionale dei quadri e delegati dell’edilizia FeNEAL FILCA FILLEA riuniti al Centro Congressi Frentani di Roma, conclusa con il "mandato alle strutture territoriali di avviare le necessarie iniziative di mobilitazione" con modalità che verranno "decise in autonomia da ciascun territorio in rapporto alla situazione dei relativi tavoli di confronto."  E’ quanto si legge in un ordine del giorno approvato dagli oltre 500 delegati degli edili CGIL CISL UIL, giudicando "non più tollerabile lo stallo generalizzato che si registra nei tavoli territoriali per il rinnovo dei contratti integrativi provinciali."

I lavori dell’Assemblea si sono aperti con la relazione del Segretario Nazionale Massimo Trinci, responsabile della contrattazione del settore edile per la FeNEAL UIL . ‘La crisi del settore si aggrava e sempre più imprese escono dal sistema regolare delle casse’ –  ha affermato Trinci. –  ‘Comparando il dato sui Durc emessi dalle Casse edili negli ultimi mesi rispetto al numero di Durc emessi, nello stesso periodo, da Inps e Inail’ – ha chiarito il segretario – ‘oltre 30mila imprese edili per oltre 90mila lavoratori sono usciti dal sistema casse. Diventa dunque prioritario, anche nel rinnovo degli integrativi,affrontare il tema della bilateralità, puntando ad una maggiore efficienza degli enti ed evitando che il sistema, che con fatica abbiamo costruito e che ha portato, negli ultimi anni, risultati eccellenti sul piano dell’emersione dal nero, si autodistrugga. La crisi minaccia il settore e la stessa bilateralità, c’è bisogno – ha aggiunto Trinci che si ricerchi la massima sinergia tra gli enti, fra servizi, contribuzione e prestazioni.’

Il segretario, dopo aver ampiamente affrontato i temi legati alla crisi in Europa e in Italia, ha illustrato la situazione nei territori: ‘Siamo impegnati ad attivare tutti i percorsi necessari per giungere al rinnovo dei contratti integrativi territoriali, confermando la validità e l’adeguatezza di un modello di relazioni sindacali rivelatosi nel tempo capace di concretizzare politiche contrattuali in un settore ad alta incidenza di discontinuità occupazionale e di frammentazione produttiva. Analizzando i negoziati attivi per sostenere le piattaforme rivendicative per il rinnovo degli integrativi territoriali, si registrano generalmente situazioni complesse ed incerte, in quanto alcune controparti datoriali territoriali tentano, trincerandosi dietro l’alibi dell’attuale crisi, di mettere in discussione la stessa contrattazione integrativa, negando in effetti le regole e le procedure stabilite col rinnovo del contratto nazionale del 2010. Un primo obiettivo delle parti datoriali sembra quindi essere quello di dilatare i tempi dei negoziati introducendo ragionamenti più radicali rispetto al costo contrattuale che coinvolgono sia il salario che la struttura degli enti bilaterali.’

‘La stagione di rinnovo degli integrativi in edilizia – ha detto il segretario concludento il suo intervento – deve essere l’occasione per promuovere tutte quelle iniziative di carattere concertativo con le istituzioni locali volte ad incentivare la regolarità contributiva e lo sviluppo delle economie locali attraverso gli investimenti nel settore, la sicurezza nei cantieri, il contrasto al lavoro nero e la tutela delle imprese sane. La contrattazione integrativa deve essere, inoltre, lo strumento fondamentale per governare la bilateralità, garantendone il sano funzionamento, l’efficienza ed il rispetto delle regole contrattuali, statutarie e di legge.’

Superate "abbondantemente le scadenze previste dai CCNL per le decorrenze dei contatti integrativi provinciali, nella maggioranza dei territori i tavoli negoziali sono ancora chiusi e, laddove il confronto si è avviato, i risultati sono insoddisfacenti" si legge nel documento approvato "a livello territoriale, le nostre strutture hanno più volte sollecitato l’avvio dei negoziati e tuttavia il quadro è ancora largamente incompleto."   

Dall’Assemblea poi il richiamo "a tutti i soggetti firmatari dei CCNL ad un atto formale e chiaro per la completa ed immediata agibilità politica di tutti i tavoli negoziali, in coerenza con le scelte fatte finora che guardano ad un settore che vuole uscire dalla crisi rinnovato, competitivo, trasparente e di qualità. La contrattazione di secondo livello, oltre ad essere una parte essenziale dello stesso CCNL, rappresenta per l’edilizia un elemento imprescindibile per assicurare qualità e regolarità all’intero settore" prosegue il documento, ricordando che le importanti innovazioni introdotte dal CCNL "per rispondere, oltre che alla crisi, alle esigenze di qualificazione del settore, rischiano in questo modo di perdere efficacia e credibilità per tutti."

La crisi del settore non può essere l’alibi per procedere nei tavoli territoriali con un "atteggiamento dilatorio e di chiusura, che nei fatti impedisce lo svolgimento di corrette relazioni sindacali nei territori." E proprio sul tema della crisi, il documento ricorda la convergenza realizzata tra le parti sociali con l’azione degli Stati Generali "sollecitando il Governo a dare risposte immediate e non più dilazionabili, risposte che non ci sono mai state e sono assenti anche nei recenti provvedimenti." E’ dunque in gioco per i sindacati non solo la credibilità del governo ma anche la credibilità dell’ azione comune delle parti sociali "che è tanto maggiore quanto le parti sociali dimostrano affidabilità e coerenza" ed anche per questo lo stallo dei tavoli per il rinnovo dei contratti integrativi "è ancor più inaccettabile e rischia di minare la stessa efficacia delle azioni comuni intraprese finora a livello nazionale e territoriale per contrastare la crisi."

L’intervista del Diario del Lavoro al Segretario Generale Antonio Correale

 

 

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