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Dati Istat

3 marzo 2015 • News

DATI ISTAT

VITO PANZARELLA SEGRETARIO GENERALE FENEALUIL NAZIONALE:

“RIPRESINA? NOI NON CE NE SIAMO ACCORTI. IL SETTORE CONTINUA A PERDERE POSTI DI LAVORO, QUESTO è L’UNICO DATO CHE RILEVIAMO.”

E’ stato diffuso ieri dall’Istat il report sui  dati provvisori di gennaio  e quello sul quarto trimestre 2014 relativi all’occupazione che confermano un lieve incremento, già registrato a dicembre, degli occupati. A molti è bastata una lettura superficiale per parlare di ripresa, o ripresina che dir si voglia, senza però soffermarsi a capire realmente di cosa si tratta. Un’attenta lettura consente di leggere l’aumento della occupazione come soprattutto legato al lavoro precario, i nuovi occupati di cui si parla sono stati gli occupati a tempo parziale e soprattutto coloro che lavorano a part-time involontario che in Italia riguarda il 64,1% dei lavoratori a tempo parziale, la crescita dei tempo pieno è stata invece molto modesta.  Questa è la tendenza registrata  dall’Istat che da tempo parla di crescita di dipendenti a termine e collaboratori.
“Dal 2008 al 2014 persi 811 mila posti di lavoro, di cui 355 mila con rapporti di natura subordinata. Un gap molto difficile da recuperare in vista dell’assenza di reali politiche di crescita e sviluppo, in particolare nelle aree più fragili del Paese” – ha dichiarato Guglielmo Loy, segretario confederale UIL. – “Non ci si può illudere e parlare di ripresa, soprattutto per quel riguarda il settore costruzioni, – afferma Panzarella –  la cui attività si è ridotta del 50%. “ “Il nostro settore continua a perdere posti di lavoro, questa è l’unico dato che noi rileviamo” – il commento secco arriva dal Segretario Generale FENEALUIL  che aggiunge, riferendosi alle dichiarazioni che circolano in questi giorni,  – “ad aumentare è soprattutto il lavoro grigio, e in molte regioni del Mezzogiorno addirittura il nero. Inoltre le cosiddette ‘false’ partite IVA hanno drasticamente peggiorato il quadro di crisi nel nostro settore contribuendo a destrutturare un sistema di lavoro già di per sé fragile e precario.” Dunque per il leader degli Edili Uil “è urgente più che mai il cambio di rotta nelle politiche per il settore e per il lavoro in generale, attraverso interventi mirati a qualificare il  lavoro e a migliorarlo. Investire per riaprire i cantieri, sbloccando il patto di stabilità e accelerando i tempi di cantierizzazione previsti dallo sblocca cantieri per le grandi opere infrastrutturali, puntare su quegli spicchi di attività in espansione come le ristrutturazioni, e su interventi necessari al benessere della collettività come le riqualificazioni, il recupero di scuole e ospedali, la manutenzione  e la sistemazione del territorio.” “Altra questione su cui porre l’accento è la necessità poi di intendere il  cantiere come ‘fabbrica mobile’ – aggiunge Panzarella – dove deve essere applicato il contratto edile, limitando l’attuale invasione di altre tipologie contrattuali, fino a quello agricolo e del terziario, al solo scopo di ridurre drasticamente il costo del lavoro. Molte sono infatti – spiega il segretario –  le aziende di manutenzione del patrimonio edilizio esistente che adottano impropriamente il contratto del terziario quando invece la maggior parte degli interventi sono di ristrutturazione edile. Queste situazioni al limite della regolarità non fanno che frenare la ripresa di un settore che, come oggi ha ricordato Deaglio su La Stampa, è una condizione importante per la ripresa dell’economia che al paese ancora manca.”

Rassegna adnkronos

 

 

 

 

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