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locandina feneal 6-7-2016

Convegno a Foggia

12 luglio 2016 • News Territoriali

“Basta navigare a vista, c’è bisogno di nuovi modelli di sviluppo”.
Le proposte lanciate da UIL e Feneal Foggia nel corso di un convegno ad Apricena.

“Rilanciare la concertazione interistituzionale, creare nuovi modelli
di sviluppo per essere competitivi in Italia e all’estero”. È questo
l’appello che UIL E Feneal hanno lanciato ad Apricena, nel corso del
convegno “Le cave, identità di una storia” moderato da Salvatore
Bevilacqua, segretario generale FenealUil Puglia.
Dopo i saluti di Assindustria e dell’Amministrazione Comunale (Paolo
Dell’Erba), gli interventi dei relatori.
“Le cave di Apricena sono un tassello fondamentale della nostra
identità storica, produttiva e culturale. Qui, fino a qualche anno fa,
si svolgeva una delle più belle rassegne culturali di tutta la Puglia,
“Suoni in Cava”. E il fatto che questo evento non ci sia più ha un
forte valore simbolico.
È la cartina di tornasole delle grandi difficoltà che il comparto
attraversa e dell’incapacità della politica di elaborare soluzioni
progettuali innovative”, ha affermato il segretario generale
territoriale della UIL Foggia, Gianni Ricci che ha proseguito:
“L’ipotesi di accordo contrattuale di settore in discussione
rappresenta sicuramente una svolta importante, un passo avanti. Ma non basterà a garantire il rilancio del settore. C’è bisogno di creare
nuove sinergie interistituzionali per “bucare” i mercati
internazionali. Se non riusciamo a mettere insieme Regione, Provincia,
comuni del comparto e sindacati per elaborare anche percorsi di
valorizzazione culturale (oltre che economica e produttiva) della
Pietra di Apricena, difficilmente riusciremo a esportare all’estero
uno dei nostri prodotti di maggior pregio”. Di qui l’appello alle
istituzioni: “Ma se è giusto che i sindacati tornino e continuino a
fare i sindacati è anche fondamentale che la politica torni a
programmare. Abbiamo bisogno di nuovi modelli di sviluppo, altrimenti non usciremo mai dalle secche della crisi. Noi siamo qui oggi anche per lanciare un segnale. Siamo pronti a rimboccarci le maniche e a fare la nostra parte”.
Sugli aspetti tecnici del nuovo contratto di è soffermato, Juri
Galasso, segretario generale FenealUil Foggia: “L’incremento salariale
è pari a 103 euro al livello C, parametro 136, diviso in tre tranches:
30 euro dal 1° giugno 2016, 20 euro dal 1° dicembre 2017 e 53 euro dal
1° gennaio 2019.
A mio giudizio, considerando la situazione generale del settore – e i
diversi andamenti economico-produttivi dei vari comparti territoriali,
si tratta di un buon accordo. Tra i punti qualificanti dell’intesa c’è
sicuramente la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Nel dettaglio è prevista “la costituzione di una Commissione con
l’obiettivo di migliorare norme, protocolli operativi e formazione in
materia, pensata per operare in stretta sinergia che con il Comitato
Paritetico nazionale lapideo, l’Inail e le Asl. Prima dell’inizio
dell’attività lavorativa sarà inoltre obbligatorio seguire un corso di
formazione di 16 ore, mentre per i neo assunti sono previste 4 ore
ulteriori in aggiunta a quanto previsto dall’accordo Stato/Regioni”.

Tra gli altri provvedimenti il rafforzamento dell’articolo sulla
formazione professionale, con l’obiettivo di salvaguardare e
valorizzare le professionalità esistenti e di far crescere i giovani,
l’adozione dell’accordo quadro interconfederale sulle molestie e la
violenza nei luoghi di lavoro, l’adeguamento al Testo Unico del 10
gennaio 2014 dell’articolo sulle Rsu, ed il welfare contrattuale.
“E a questo proposito – ha aggiunto Galasso – è giusto porre l’accento
sull’incremento del contributo a carico delle aziende per il Fondo
Arco, che aumenta dello 0,10% dal giugno di quest’anno e di un altro
0,10% a partire dal 1° giugno 2017, e l’aumento del contributo per il
Fondo sanitario Altea, che passa da 8 euro a 13 euro al mese da
gennaio 2017. Infine l’elemento di garanzia retributiva è incrementato
di 20 euro l’anno”.
Altri punti dell’accordo: sviluppo di un sistema di informazione
collaborazione con le Associazioni sindacali e datoriali dei comparti
delle costruzioni (cemento, calce e gesso, laterizi e manufatti in
cemento); tracciabilità in busta paga dei versamenti che le aziende
devono fare al Comitato Paritetico ed Altea; esigibilità della
contrattazione di secondo livello; attivazione delle parti sociali per
la immediata applicazione del decreto del MIUR n.836/2014 per la
istituzione del corso di studio di Coltivazione e lavorazione dei
materiali lapidei negli Istituti Professionali, specialmente quelli
che hanno la loro sede nei distretti e nei bacini della pietra; piena
applicazione del Protocollo NEPSI relativo alla protezione dei
lavoratori contro la polveri della silice cristallina; nuovo articolo
sull’efficienza energetica.
“Il quadro complessivo mi sembra positivo anche se, come è giusto che
sia, l’ultima parola spetti ai laboratori”.
Il segretario generale della UIL Puglia, Aldo Pugliese si è soffermato
sulla necessità “di avviare un confronto più serrato con le
istituzioni e il governo sul Mezzogiorno”.
Conclusioni affidate a Vito Panzarella, segretario nazionale
FenealUil, che ha toccato un altro aspetto di particolare importanza:
“I diritti dei lavoratori devono essere uguali per tutti anche se i lavori
non lo sono. Chi lavora nelle cave ha diritto di poter accedere
all’istituto dei lavori usuranti e alla pensione anticipata. Il nostro
impegno va in questa direzione. La Riforma Fornero va cambiata.
Per i lavoratori delle costruzioni le pensioni sono troppo basse e
soprattutto arrivano troppo tardi.
Gli edili in particolare, così come i lavoratori delle cave e di altri
impianti industriali, sono sottoposti a condizioni lavorative non
compatibili con gli attuali limiti di età per il pensionamento.
Se siamo un Paese civile questi requisiti per il pensionamento vanno
modificati e resi compatibili  con la possibilità di lavorare ad una
certa età su una impalcatura di 50 metri come all’interno di una cava.
Obiettivo è quello di riconoscere flessibilità in uscita senza
penalizzazioni per i settori di lavoro gravoso tutelando il lavoro
discontinuo.
È quindi indispensabile una correzione dell’attuale sistema in modo da
introdurre correttivi a favore dei lavori realmente pesanti ed
usuranti al fine di ottenere uno sconto in termini di età pensionabile
che porti all’anticipazione del pensionamento per i lavoratori
interessati. Settembre sarà uno snodo fondamentale per tutta una serie
di problemi. Se non ci saranno, se il governo esiterà ancora a mettere
in campo soluzioni concrete, la nostra risposta sarà perentoria”.

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