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Italcementi Samatzai

Piano sociale Italcementi

16 maggio 2016 • cemento, News Territoriali

Piano sociale Italcementi, le controproposte dei lavoratori: “Criteri più equi”

Dopo aver svolto, mercoledì scorso, le assemblee dei lavoratori della sede centrale di Italcementi, venerdì
a Roma, negli uffici di Federmaco, i delegati di RSU e RSA, insieme ai rappresentanti di FENEAL-UIL,
FILCA-CISL e FILLEA-CGIL hanno incontrato la direzione di Italcementi e hanno presentato le loro
considerazioni in merito al Piano sociale avanzato dall’azienda il 5 maggio scorso.
“Le prime osservazioni che abbiamo mosso sono finalizzate a ridurre il numero degli esuberi in modo
consistente, valutando la possibilità di sostituire i lavoratori che si dimettono lungo tutto il periodo della
Cassa straordinaria e in tutte le aziende del gruppo Italcementi e della futura sede di Heidelberg Italia”
scrivono in una nota le segreterie nazionali, regionali della Lombardia e territoriali di Bergamo di FENEALUIL,
FILCA-CISL e FILLEA-CGIL. “Parallelamente si dovrà giungere alla definizione del numero dei
lavoratori occupati nella futura sede di Bergamo, del numero dei lavoratori che con il periodo di Cassa
approdano alla pensione, fino al ricorso volontario al part time per evitare i licenziamenti”.
Dopo aver ricevuto il mandato dei lavoratori a trattare, i delegati e i sindacati fanno sapere che l’eventuale
ipotesi di accordo sarà sottoposta al giudizio dei dipendenti della sede centrale attraverso un referendum.
“Nel merito del Piano, riteniamo che esso contenga un’insufficiente protezione economica per rispondere
alle concrete esigenze dei lavoratori nella fase di ricollocazione. Ferma restando l’adesione volontaria dei
lavoratori al Piano sociale, si devono inserire quegli elementi di flessibilità di percorso che facilitino le varie
soluzioni da concretizzare nei mesi futuri. La nostra proposta tende a ridefinire il Piano sociale secondo
criteri più equi che rispecchino e tutelino la professionalità dei lavoratori. Si deve agire con una modifica
della Dote di ricollocazione, a giudizio dei lavoratori insufficiente dal punto di vista quantitativo e che dovrà
essere adeguata alle condizioni concordate sul territorio. Chiediamo anche che questa resti in vigore oltre il
triennio proposto da Italcementi”.
“Si deve agire, poi, sulla Dote incentivo, anch’essa insufficiente nella proposta aziendale: dovrà essere
incrementata tenendo conto delle mensilità economiche derivanti dai criteri dei carichi familiari,
dell’anzianità di servizio e anagrafica. Si devono, infine, definire il ‘distacco lavorativo’ per almeno 1 anno
per quei lavoratori che accettino i Job postin (cioè offerte di lavoro nel gruppo Heidelberg) e prevedere il
mantenimento della medesima retribuzione attuale per il lavoratore”.
Italcementi si è riservata di valutare le proposte illustrate: la trattativa continuerà il 19 maggio. “Auspichiamo
che le riflessioni di Italcementi tengano conto dell’importanza dei temi trattati e discussi, essendo in gioco la
vita lavorativa e familiare di molti lavoratori” conclude la nota.

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