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Gruppo Ferretti

23 maggio 2013 • News

FENEAL UIL FILCA CISL FILLEA CGIL: “OGNI IPOTESI DI CHIUSURA DEGLI STABILIMENTI DA PARTE DELLA FERRETTI YACHT SAREBBE INACCETTABILE OLTRE CHE ILLOGICA.”

SINDACATI DI NUOVO IN ALLARME PER IL GRUPPO FERRETTI.

FABRIZIO PASCUCCI, FENEAL UIL: “ L’AZIENDA NON RISPETTA GLI ACCORDI.”

Lo scorso anno la Ferretti yacht azienda italiana leader nella produzione della nautica è stata acquisita, a chiusura di una procedura concorsuale, dalla multinazionale cinese Weichai.

"Una acquisizione, quella effettuata dalla Weichai, che – a detta delle organizzazioni sindacati Feneal Uil Filca Cisl Fillea Cgil – aveva convinto le maestranze ed il sindacato perché definita strategica dal gruppo industriale cinese ed anche perché poneva seriamente le basi per un investimento di medio-lungo termine in grado di consentire  il rilancio del gruppo. Ma al contrario di quanto affermato sino ad oggi affermato in tutte le sedi (sindacali ed istituzionali) dalla proprietà del gruppo, Feneal Uil Filca Cisl Fillea Cgil apprendono in questi giorni che non si escluderebbe la chiusura di alcuni cantieri con conseguenze drammatiche sul piano occupazionale e sulle stesse prospettive di rilancio della Ferretti. I sindacati fanno sapere che “le aspettative sul progetto di rilancio avevano trovato conforto anche nella presentazione del piano industriale fatta dall’Amministratore Delegato del gruppo alle Organizzazioni Sindacali alla fine del 2012.” “Nel piano industriale, infatti, – spiegano i sindacati – si prevedeva un importante investimento di rilancio dei marchi e dei prodotti Ferretti e contestualmente si garantiva la riconferma di tutti gli stabilimenti produttivi del Gruppo e la tenuta dei livelli occupazionali, ipotizzando perfino una crescita dell’occupazione a partire dal 2015.”

“Non comprendiamo – affermano le organizzazioni sindacali nella nota – le ragioni che avrebbero indotto la Weichai ad un così repentino cambio di strategia dopo le tante rassicurazioni dei giorni scorsi e ci chiediamo se si ritiene possibile avviare una fase di rilancio partendo da un ridimensionamento della capacità produttiva? Noi pensiamo che invece sia vero il contrario.

"Le Organizzazioni Sindacali di categoria hanno già chiesto un incontro urgente alla direzione aziendale ed alla Weichai per chiarire la loro posizione in merito agli stabilimenti del gruppo che si ritiene non possa essere incoerente con quanto fino ad oggi affermato. Contestualmente Feneal, Filca e Fillea si attiveranno con le istituzioni a tutti i livelli e con il Governo per contrastare qualsiasi ipotesi di destrutturazione o di trasferimento all’estero di una delle eccellenze del Made in Italy. “Il sindacato – conclude la nota – è e sarà in campo per difendere una delle più importanti imprese del settore a livello mondiale e per tutelarne professionalità ed livelli occupazionali.”

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"La situazione del Gruppo Ferretti dunque è di nuovo critica"  – ribadisce il segretario nazionale Feneal Uil, Fabrizio Pascucci, che spiega:  “l’azienda non rispetta gli accordi presi al momento dell’acquisizione del Gruppo, lo scorso anno, da parte della società cinese Weichai.

Pascucci ricorda che "la Ferretti, azienda leader mondiale nel settore degli yacht di lusso che vanta un portafoglio di otto prestigiosi brand tra i più esclusivi della nautica mondiale (Riva, Ferretti, Custom Line, Pershing, Bertram, Itarna, Mochi, CRN), che possiede 7 unità produttive tra l’Italia e gli Usa e che può contare su uno dei sistemi produttivi più avanzati al mondo, nel luglio 2012 è stata acquisita dal Gruppo Cinese Weichai, produttore di macchine movimento terra, camion, bus e soprattutto motori per usi industriali, fra l’altro da quest’anno tra i principali sponsor della Ferrari."

Dopo il salvataggio in zona Cesarini della società grazie all’acquisizione da parte del Gruppo Cinese, il piano industriale ‘promesso’ che doveva riportare l’azienda ai livelli di fatturato e redditività del passato, non è mai stato realizzato, anzi denuncia Fabrizio Pascucci, Segretario Nazionale Feneal Uilla quasi totalità degli 180 milioni fra capitale e linee di credito messi a disposizione dagli azionisti cinesi e dagli investitori finanziari che li affiancano, Royal Bank of Scotland e Strategic Value Partner, sembrano essere oramai esauriti.” “Inoltreprosegue ilo segretariosembra vi sia stato un ripensamento da parte dell’Amministratore Delegato sul rispetto degli accordi quadro relativamente alla costruzione di un nuovo polo produttivo a Forlì che addirittura potrebbe essere, invece, chiuso o trasferito in altri siti italiani Sarnico o La Spezia?, chiede Pascucci, o persino all’estero Stati Uniti?

“A questo punto conclude il sindacalista l’azienda chiarisca come intende porsi sul mercato internazionale e, soprattutto, faccia in modo di rispettare gli accordi sottoscritti con i sindacati ed le istituzioni locali e nazionali che prevedevano un piano di sviluppo industriale mentre sentiamo parlare soltanto di  chiusure, ristrutturazioni e trasferimenti.”

 

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