28 marzo 2024 • News, News salute e sicurezza
Nuovi limiti di esposizione all’amianto per lavoratori e lavoratrici
Il 22 novembre 2023 è stata emanata la Direttiva Ue n°. 2023/2668 del Parlamento Europeo e del Consiglio, che modifica la direttiva 2009/148/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro.
Il valore limite previsto della direttiva 2009/148/CE era di 0.1 fibre/cm³ in una media ponderata di 8 ore (metodo di misurazione: misurazione con microscopio a contrasto di fase).
Il nuovo valore limite è fissato ai punti 14 e 15 della Direttiva. Si tratta di un dato più stringente del precedente.
In particolare, al punto 14 si legge: Le tecnologie attualmente disponibili per la misurazione delle fibre di amianto non consentono la misurazione a concentrazioni molto basse quando vengono conteggiate le fibre sottili. Al fine di garantire un elevato livello di protezione della salute dei lavoratori tenendo debitamente conto della fattibilità della misurazione, nell’utilizzare tali tecnologie è pertanto necessario scegliere se conteggiare le fibre sottili o se applicare un basso valore limite di concentrazione. Alcuni Stati membri hanno optato per un valore limite inferiore senza conteggiare le fibre più sottili, mentre altri hanno scelto un valore limite più elevato e conteggiano le fibre sottili. Al fine di garantire un approccio equilibrato, sarebbe opportuno fissare valori limite diversi, a seconda della dimensione della fibra presa in considerazione per la misurazione delle fibre di amianto nell’aria, segnatamente fibre di larghezza compresa tra 0,2 e 3 micrometri, nonché, una volta completata la transizione tecnologica verso la microscopia elettronica, fibre di larghezza inferiore a 0,2 micrometri.
Successivamente, al punto 15 si scrive che Tenendo conto delle perizie scientifiche pertinenti e di un approccio equilibrato che garantisca nel contempo un’adeguata protezione dei lavoratori a livello dell’Unione, è opportuno stabilire valori limite riveduti che, a seconda del metodo di misurazione delle fibre utilizzato in un dato Stato membro, dovrebbero essere pari a 0,002 fibre per cm3 quando si conteggiano fibre di larghezza compresa tra 0,2 e 3 micrometri, oppure essere pari a 0,01 fibre per cm3 quando si conteggiano anche fibre di larghezza inferiore a 0,2 micrometri, misurati in rapporto a una media ponderata nel tempo (TWA) di 8 ore.
Questa è la situazione negli altri Paesi, per quanto ci è stato possibile ricostruire (il dato non è indicativo del metodo di misurazione impiegato, né della fonte normativa).
Paesi Bassi: 0,002 fibre/cm³, Danimarca: 0,003 fibre/cm³ e Francia: 0,01 fibre/cm³), e uno Stato membro (Germania) ha, oltre al limite vincolante (0,1 fibre/cm³), linee guida obbligatorie che impongono misure per portare la concentrazione di esposizione al di sotto del “livello di accettazione” (0,01 fibre/cm³).
Posto che ad oggi, soprattutto con riferimento al mesotelioma (pleurico e peritoneale), la letteratura scientifica internazionale non individua un livello soglia di esposizione al di sotto del quale non vi sia il rischio di contrarre la neoplasia, l’abbassamento del limite di concentrazione di fibre di amianto aerodisperse non può che essere considerata una prospettiva auspicabile.
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