Crisi industriali si corre ai ripari emergenza sociale
Articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno Basilicata
CRISI INDUSTRIALI SI CORRE AI RIPARI EMERGENZA SOCIALE
Tempi biblici nelle erogazioni ma basterebbe applicare il protocollo firmato nel 2012 da quattro istituti di credito per alleviare il disagio
MISSIONE UMANITARIA Il prefetto Luigi Pizzi ha accolto la richiesta dei sindacati convocando un incontro
per individuare soluzioni al problema Natuzzi, cassintegrati nel dramma
Se le banche non anticipano le indennità oltre trecento famiglie sono alla fame
Il prefetto Luigi Pizzi nell’incontro con i sindacati confederali, il presidente della Commissione regionale dell’Abi, Confindustria e Confapi, convocato ieri mattina a Palazzo di Governo. Famiglie allo stremo. Rischiano di fare la fame adesso che il salario per gli operai dei salottifici non c’è più e i soldi della cassa integrazione arrivano anche dopo sette-otto mesi. Ha avuto perciò quasi il carattere di una missione umanitaria l’iniziativa dei sindacati, ieri mattina, a Palazzo di Governo. Avevano chiesto un incontro per consentire l’a n t i c i p a z i o n e, da parte degli istituti bancari, delle mensilità di cassa integrazione guadagni ai lavoratori del gruppo Natuzzi, applicando un protocollo d’intesa sottoscritto in Prefettura il 6 novembre 2012. E il prefetto, Luigi Pizzi , ha subito accolto l’istanza convocando allo stesso tavolo i sindacati confederali, rappresentati da Fer nando Mega , per la Fillea Cgil, Margherita Dell’Otto, per la Filca Cisl, e Cosimo Paolicelli , per la Feneal Uil, e il presidente della Commissione regionale dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana, Luigi Montemurro . Per Confindustria Basilicata hanno preso parte ai lavori il vice presidente Pasquale Lorusso e Cosimo Dottorini . Confapi era rappresentata da Vitalba Acquasanta . Per la Regione erano presenti Mario Cerverizz o e Vito Laurenza , del Dipartimento Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca. Quello dei «tempi biblici» della erogazione della cassa integrazione rappresenta una cancrena del sistema degli ammortizzatori sociali. Nel Materano si parla di «grandi numeri», come ha chiarito subito Mega, avvertendo che situazioni come questa della Natuzzi sono «sempre più in crescendo». Il problema investe oltre 300 lavoratori dell’industria di salotti su 1550 collocati in cassa integrazione a zero ore. L’80 per cento risiede in Puglia. Tutti gli altri sono distribuiti fraMatera, Montescaglioso, Grassano, Pomarico. Fanno riferimento ai tre poli produttivi di Santeramo, Ginosa e La Martella ed è facile immaginare in quale giungla di rapporti personali con le banche ricadano. Lo stesso protocollo d’intesa adottato nel Materano, a condizioni più favorevoli della convenzione nazionale, perché estende a 7 mila euro l’importo massimo dell’anticipa zione, è applicato in maniera diversa da banca a banca. Nella provincia sono quattro gli istituti di credito ad averlo sottoscritto: Carime, Banca di credito cooperativo di Laurenzana e Nova Siri, Banca popolare di Bari e Banca popolare di Puglia e Basilicata. Troppo poche in rapporto alla platea generale di banche presenti sul territorio. Non a caso, dall’incontro è venuta l’esortazione del prefetto agli altri istituti di credito a firmare il protocollo, in modo anche da diluire l’onere delle anticipazioni fino alla data del 31 dicembre 2015, che ammonterebbe complessivamente a circa 10 milioni di euro. Tra i sottoscrittori c’è anche la Camera di commercio, indicata con rammarico dal prefetto come uno dei grandi assenti tra i soggetti che avrebbero potuto indirizzare il problema verso una sol u z i o n e. Da parte sua, il presidente della Commissione Abi Basilicata ha assunto l’impegno a sensibilizzare i quattro istituti di credito che hanno aderito al protocollo ad applicare quanto previsto. La Regione invece valuterà la possibilità di farsi carico di eventuali oneri, connessi alle operazioni bancarie necessarie all’erogazione delle anticipazioni. Sono oneri legati agli interessi, finora molto modesti, come ha riconosciuto Montemurro, essendo condizionati ad un tasso Euribor che attualmente è attestato allo 0,006 per cento, e all’apertura di conti correnti che in alcuni casi gli istituti di credito concedono a costo zero. Nella vicina Puglia la Regione si sarebbe fatta già garante di questi oneri. «Sarebbe auspicabile un percorso comune», è stata la riflessione di Margherita Dell’Otto. E si dovrebbe agire presto, come ha osservato Paolicelli, anche per evitare che la lunga attesa delle indennità di cassa integrazione favorisca ancora di più il fenomeno del lavoro nero.
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